Il Papa in Toscana: i cristiani contribuiscano alla nascita di una nuova etica pubblica.
L'Italia non ceda allo scoraggiamento
Alla sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale, i cristiani sono chiamati a
contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità. Così il Papa ieri sera visitando
la città di Sansepolcro in occasione del millenario dalla fondazione. In mattinata
ad Arezzo, accolto dal premier italiano Monti, durante la Messa nel parco del Prato
ad Arezzo alla presenza di trentamila persone, Benedetto XVi ha esortato l’Italia
a reagire con il conforto morale della fede alla tentazione dello scoraggiamento e,
forte della sua tradizione umanistica, a riprendere la via del rinnovamento spirituale
ed etico. Annullato a causa delle avverse condizioni meteo l’incontro con la comunità
francescana nel Santuario de La Verna. Il servizio del nostro inviato PaoloOndarza:
Mille anni sono
passati dalla fondazione di Sansepolcro da parte dei santi pellegrini Egidio ed Arcano,
reduci da Gerusalemme con il desiderio di edificare una città nella quale i discepoli
di Cristo potessero essere il motore della società. Un borgo costruito sul progetto
teologico della giustizia e della pace. Visitando la con cattedrale, in sosta di fronte
all’Eucarestia, al Volto Santo, capolavoro della scultura lignea di epoca carolingia
e incontrando la cittadinanza nella medievale piazza Torre di Berta Benedetto XVI
ha auspicato che questo millenario possa contribuire alla riflessione e alla riscoperta
delle le radici cristiane affinchè i valori evangelici continuino a fecondare la società.
Forte il richiamo all’impegno civico dei cristiani:
"Oggi vi è particolare
bisogno che il servizio della Chiesa al mondo si esprima con fedeli laici illuminati,
capaci di operare dentro la città dell’uomo, con la volontà di servire al di là dell’interesse
privato, al di là delle visioni di parte. Il bene comune conta di più del bene del
singolo, e tocca anche ai cristiani contribuire alla nascita di una nuova etica pubblica".
Alla
sfiducia verso l’impegno politico e nel sociale i cristiani – ha detto il Santo Padre
– sono chiamati a contrapporre l’impegno e l’amore per la responsabilità, animati
dalla carità evangelica, che chiede di non rinchiudersi in se stessi, ma di farsi
carico degli altri.
"Ai giovani rivolgo l’invito a saper pensare in grande:
abbiate il coraggio di osare! Siate pronti a dare nuovo sapore all’intera società
civile, con il sale dell’onestà e dell’altruismo disinteressato. E’ necessario ritrovare
solide motivazioni per servire il bene dei cittadini".
Un invito dunque
a guardare in alto in continuità con l’appello a non arrendersi di fronte alla crisi
economica rivolto ai trentamila fedeli radunati ieri mattina nel parco Il Prato ad
Arezzo. Benedetto XVI ha invocato la Madonna del Conforto, protettrice della città:
“Invochiamo
da Dio il conforto morale, perché la comunità aretina, e l’Italia intera, reagiscano
alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica,
riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può
condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile”.
Ognuno
può contribuire a questo rinnovamento, rispondendo alla chiamata di Dio testimoniandone
l’amore attraverso l’accoglienza di chi arriva in cerca di libertà e lavoro, il sostegno
ai poveri, la difesa della vita, la tutela della famiglia:
Ad Arezzo il pranzo
con i vescovi della Toscana in Episcopio, quindi, prima del commiato la musica e i
colori sgargianti degli sbandieratori, il calore della gente accorsa per salutare
il Papa hanno fatto contrasto al cielo bianco e al brusco abbassamento della temperatura.
Benedetto XVI ha risposto con un saluto fuori programma dalla finestra del palazzo
vescovile:
"Cari amici, grazie di cuore per questa bellissima presentazione
della vostra grande cultura rinascimentale che ha toccato realmente il mio cuore.
Chi è capace di rendere presente in modo così perfetto la cultura del passato è anche
capace di aprire cultura per il futuro perché conosce l’uomo, ama l’uomo che ha la
sua grandissima dignità di essere non solo uomo, ma immagine di Dio. se siamo realmente
immagine di Dio, siamo anche capaci di andare avanti e di superare i problemi del
presente e di aprire cammini al nuovo futuro".
Nonostante il brutto tempo
il nostro cuore è pieno di luce e di gioia ha detto il Papa salutando la diocesi di
Arezzo Cortona San Sepolcro. Purtroppo le avverse condizioni meteo hanno fatto saltare
l’atteso incontro di Benedetto XVI con frati e le clarisse al Santuario de La Verna,
luogo nel cui silenzio parla Dio e dove nel 1224 san Francesco ricevette le stimmate,
conformandosi all’amato, Gesù. Nel testo
"Non basta dichiararsi cristiani per
essere cristiani, e neppure cercare di compiere le opere del bene – ha scritto il
Papa nel suo messaggio alla comunità del Santuario - Occorre conformarsi a Gesù, con
un lento, progressivo impegno di trasformazione del proprio essere".
Con l’esempio
di una vita ispirata ai valori evangelici – si legge ancora – portate l’amore di
Dio all’uomo del nostro tempo, spesso chiuso nell’individualismo, siate segno dell’immensa
misericordia di Dio:
"Perserverate, come il poverello, nell’imitazione di Cristo,
perché chi vi incontra incontri san Francesco e incontrando san Francesco incontri
il Signore".
Una giornata e una visita, la prima di Benedetto XVI in Toscana,
nel segno dell’incoraggiamento. In serata il rientro in Vaticano.