2012-05-12 16:25:46

Attacchi a Equitalia e attentato a Adinolfi, rischio escalation. Commento del vescovo di Terni


Per l’attentato a Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, è attendibile la rivendicazione della Federazione Anarchica Informale. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che ha parlato di “rischio di escalation” del terrorismo. La situazione è molto delicata, ha aggiunto, anche perché legata alla difficoltà economica del Paese. E sono della notte scorsa nuovi attacchi contro "Equitalia". Due le bombe molotov scagliate a Livorno. Anche su questo è intervenuta la Cancellieri: "Equitalia" non è la causa del problema, ha detto, ognuno ha il dovere di pagare le tasse. Si deve temere il ritorno a una stagione di terrorismo? O si può pensare che possa essere tutto espressione di disagio socio-economico? Francesca Sabatinelli lo ha chiesto a mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia:RealAudioMP3

R. – Credo che si debba stare tutti attenti ad evitare di creare un brodo di culture di queste cose: credere che tutto sia legato è sbagliato, anzi è ciò che vogliono coloro che colpiscono con le armi. Queste persone sono favorevoli a che si sottolinei un disagio e una colpevolezza del governo. Di questo ne fanno ragione e pescano in questo falso e irresponsabile modo di confondere tutto. Ecco perché credo che dobbiamo essere intelligenti nel distinguere, analizzare e anche nel distribuirci le colpe fra tutti, perché è troppo facile puntare il dito e sparare contro qualcuno. Non dimentichiamo il rischio di guardare la pagliuzza dell’occhio di qualcun altro, dimenticando la trave che ci riguarda.

D. – Mons. Paglia, non si contano più i suicidi, in Italia, dall’inizio dell’anno, si sono intensificate le azioni di violenza contro "Equitalia". Sono queste due facce della stessa medaglia? Dello stesso problema: italiani che si sentono schiacciati, vessati, dall’azione del governo?

R. - Non credo, per quel poco che so, che il governo stia vessando: il governo sta cercando di evitare che il Paese precipitino nel burrone. E’ chiaro che quando si devono dare gli scossoni, perché la macchina non precipiti, a volte non si fa troppo caso ai dettagli. Questo va tenuto presente. D’altra parte, credo che sia importante, proprio per evitare il crollo drammatico del Paese, che debba crescere la solidarietà tra i cittadini, la creatività tra le diverse istituzioni sociali, la solidarietà tra chi comunque sente che è importante pensare anche agli altri. Io non credo che il problema oggi, in Italia, sia la richiesta di tasse eccessive. Faccio fatica a crederlo. Che sia difficile arrivare alla fine del mese non c’è dubbio, ma questo anche perché appunto c’è chi purtroppo non paga le tasse. La tenuta del Paese oggi è il primo bene a cui tutti dobbiamo guardare e, laddove c’è bisogno, chiediamo a chi governa di articolare meglio e con più attenzione i suoi provvedimenti, ma non c’è dubbio che dobbiamo anche evitare di lasciarci travolgere da una violenza che non è frutto semplicemente delle tasse, a volte è anche frutto del fatto che la gente è più sola, che non si riesce a fare amicizia, che non si cerca di creare situazioni solidaristiche.

D. - Eccellenza, è un fatto però che la solitudine sia creata anche dalla situazione economica nella quale ci si trova: pensiamo agli imprenditori che non ricevono più credito, a chi perde improvvisamente lavoro, persone che forse si aspettano solidarietà proprio dallo Stato…

R. – Un primo punto è che la crisi viene anche dal fatto che la solitudine di molti, che sono colpiti dalla crisi, rende il loro futuro talmente problematico che non hanno la forza, neppure psicologica, di resistere. Anche i suicidi vanno capiti: spesso si tratta di persone deboli psicologicamente o comunque abbandonate, e questo è importante sottolinearlo. Ciò vuol dire che dobbiamo crescere molto nella dimensione solidale. Per quel che riguarda poi "Equitalia", c’è un problema anche a monte. Quanti pagano le tasse? Non pagare le tasse porta ad uno squilibrio, che è appunto foriero di violenza. Qualcuno potrebbe dire che le tasse sono troppo esose, e questo è anche vero, tuttavia, si potrebbero adottare alcune misure, bisognerebbe inventare qualche meccanismo per vedere in maniera più diretta e articolata la realtà delle singole attività tassate. D’altra parte è importante che una rete solidaristica si attivi. Io credo che oggi, per attutire la violenza, debba crescere la solidarietà. Il governo stesso, per esempio - è successo ieri con il decreto relativo ai fondi europei - ha portato più di 2 miliardi, per aiutare situazioni deboli per il Sud. Questo non c’è dubbio che il governo debba farlo, però attenzione ad evitare la semplificazione di trovare il capro espiatorio - "Equitalia" o il governo – per giustificare violenze che possono essere evitate in altri modi.







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