Mons. Mennini insignito del prestigioso premio ecumenico "La Rosa d'Argento di San
Nicola"
L’Università svizzera di Friburgo ha insignito nei giorni scorsi l’arcivescovo
Antonio Mennini, nunzio apostolico a Londra, del prestigiosa “Rosa d’Argento di
San Nicola”, importante riconoscimento in ambito ecumenico. Per otto anni, mons. Mennini
– in veste di arcivescovo della Madre di Dio a Mosca – è stato artefice di un fruttuoso
dialogo ecumenico con la Chiesa ortodossa russa. Il collega della redazione tedesca
della nostra emittente, Mario Galgano, ha chiesto a mons. Mennini un commento
sul conferimento di questa onorificenza:
R. – I feel
myself quite little in front of this honour… Mi sento molto piccolo di fronte a
questo grande onore, ma comprendo che non è riferito solo a me, ma in modo particolare
a tutte le persone che hanno lavorato con me e per me al fine di migliorare i rapporti
tra gli ortodossi e i cattolici in Russia. Quando ho lavorato in Russia sono stato
fortunato: ho trovato persone, a cominciare dai miei superiori della Segreteria di
Stato, che condividevano il desiderio di migliorare ulteriormente i già buoni rapporti
tra cattolici e ortodossi. E siamo riusciti a costruire una nuova atmosfera, per cui
anche la gerarchia ortodossa non dice più che esistono problemi tra cattolici e ortodossi
in Russia. Quando arrivai in Russia, la prima cosa che feci fu offrire agli ortodossi
la possibilità di inviare i loro studenti e i loro seminaristi all’estero, presso
le nostre Università Pontificie. Ciò è stato di grande aiuto perché ha dato loro la
possibilità di conoscere anche la nostra ricchezza spirituale, di riconoscere come
la Chiesa cattolica sia parte della stessa tradizione spirituale.
R. – Well,
I see that the first challenge is the risk to loose hope… Mi sembra che la prima
sfida sia quella di non perdere la speranza. Se guardiamo a tutto quello che è stato
fatto in Russia… Ad esempio, grazie agli amici di “Comunione e Liberazione” abbiamo
potuto stabilire rapporti stretti tra una scuola ortodossa e una scuola cattolica
italiana. Ma ci sono tante cose che sono in movimento. Questa è la prima sfida. La
seconda consiste nel fatto che dobbiamo credere di più, come ha detto il Santo Padre
durante gli ultimi Vespri in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo: perché
l’ecumenismo è nel cuore della preghiera di Gesù, del Figlio al Padre. E vorrei concludere
dicendo che non sappiamo come né quando, ma prima o poi questa preghiera sarà esaudita
dal Padre…