2012-05-11 15:28:41

Mons. Mennini insignito del prestigioso premio ecumenico "La Rosa d'Argento di San Nicola"


L’Università svizzera di Friburgo ha insignito nei giorni scorsi l’arcivescovo Antonio Mennini, nunzio apostolico a Londra, del prestigiosa “Rosa d’Argento di San Nicola”, importante riconoscimento in ambito ecumenico. Per otto anni, mons. Mennini – in veste di arcivescovo della Madre di Dio a Mosca – è stato artefice di un fruttuoso dialogo ecumenico con la Chiesa ortodossa russa. Il collega della redazione tedesca della nostra emittente, Mario Galgano, ha chiesto a mons. Mennini un commento sul conferimento di questa onorificenza:RealAudioMP3

R. – I feel myself quite little in front of this honour…
Mi sento molto piccolo di fronte a questo grande onore, ma comprendo che non è riferito solo a me, ma in modo particolare a tutte le persone che hanno lavorato con me e per me al fine di migliorare i rapporti tra gli ortodossi e i cattolici in Russia. Quando ho lavorato in Russia sono stato fortunato: ho trovato persone, a cominciare dai miei superiori della Segreteria di Stato, che condividevano il desiderio di migliorare ulteriormente i già buoni rapporti tra cattolici e ortodossi. E siamo riusciti a costruire una nuova atmosfera, per cui anche la gerarchia ortodossa non dice più che esistono problemi tra cattolici e ortodossi in Russia. Quando arrivai in Russia, la prima cosa che feci fu offrire agli ortodossi la possibilità di inviare i loro studenti e i loro seminaristi all’estero, presso le nostre Università Pontificie. Ciò è stato di grande aiuto perché ha dato loro la possibilità di conoscere anche la nostra ricchezza spirituale, di riconoscere come la Chiesa cattolica sia parte della stessa tradizione spirituale.

R. – Well, I see that the first challenge is the risk to loose hope…
Mi sembra che la prima sfida sia quella di non perdere la speranza. Se guardiamo a tutto quello che è stato fatto in Russia… Ad esempio, grazie agli amici di “Comunione e Liberazione” abbiamo potuto stabilire rapporti stretti tra una scuola ortodossa e una scuola cattolica italiana. Ma ci sono tante cose che sono in movimento. Questa è la prima sfida. La seconda consiste nel fatto che dobbiamo credere di più, come ha detto il Santo Padre durante gli ultimi Vespri in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo: perché l’ecumenismo è nel cuore della preghiera di Gesù, del Figlio al Padre. E vorrei concludere dicendo che non sappiamo come né quando, ma prima o poi questa preghiera sarà esaudita dal Padre…







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