Aperto il Salone del Libro di Torino: in costante crescita i lettori del libro religioso
“Il digitale non è uno strumento da usare bene o male, è un mondo nuovo che si aggiunge
a un mondo antico e bisogna fare in modo che non lo distrugga ma che tutti e due crescano”.
A sottolinearlo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria,
Paolo Peluffo, intervenuto all’inaugurazione del XXV Salone del Libro di Torino, dedicato
alle nuove tecnologie applicate ai libri. Il mercato dei libri digitali – stando ai
dati AIE (Associazione Editori Italiani) – è ancora piccolo ma in linea con gli altri
Paesi Ue (+0,9% nei primi mesi di quest’anno, rispetto al 2011). Ma qual è il trend
dell’editoria cattolica? Antonella Palermo lo ha chiesto a Giorgio Raccis,
direttore del Consorzio dell’editoria cattolica:
R. - I dati
sulla lettura confermano, anche quest’anno - con valutazioni evidentemente relative
al 2011 - che c’è una costante crescita dei lettori del libro religioso. Nella sensazione
degli operatori del settore ci appare in espansione un lettore che chiede al libro
di argomento religioso più che altro un senso alla vita e quindi una ricerca che non
necessariamente è religiosa nel senso confessionale del termine, ma più legato ad
aspetti di antropologia e di spiritualità.
D. - Guardando alla vendita e ai
fatturati, cosa si può dire?
R. - Fino a tutto il 2011 l’editoria cattolica
ha tenuto bene rispetto alla crisi economica che, invece, nel mercato generale del
libro aveva cominciato a colpire già dai primi mesi del 2011. A tutto il 2011, il
saldo delle vendite dell’anno era ancora leggermente superiore a quello delle vendite
del 2010; dal gennaio del 2012 anche il settore dell’editoria religiosa ha risentito
in maniera forte della crisi con una diminuzione in percentuale abbastanza consistente.
Comunque possiamo dire che confrontando queste percentuali negative, l’editoria religiosa
e cattolica in generale riesce ad attutire il trend negativo, rispetto a quello più
generale del mercato.
D. - La presenza per la prima volta al Salone di Amazon,
ma anche di Google Books, che tipo di ricadute ha sul vostro segmento specifico?
R.
- Nell’editoria cattolica, molti editori - e questo è un dato positivo - ma anche
molte strutture distributive, come quella della San Paolo, del Messaggero di Sant’Antonio,
quella dell’Edc, oggi - a mio avviso proprio di fronte a concorrenti che sull’’organizzazione
e sulla logistica, come Amazon e come Google, puntano e quindi la qualità di servizi
- occorre che queste strutture distributive dell’editoria cattolica si coalizzino:
non dico che si fondano, ma che comunque trovino dei meccanismi di sinergia. Dall’altra
parte la loro presenza anche in Italia con proposte di testi in lingua italiana, credo
che possa funzionare da acceleratore rispetto alla produzione di E.book che oggi in
Italia, specialmente poi nel settore cattolico religiose, è veramente poca cosa.