Grecia: per un Governo di Unità Nazionale fallisce anche la Sinistra Radicale. Oggi
tocca al Pasok
Ancora caos in Grecia. Il capo della Sinistra radicale Tsipras non è riuscito a formare
un governo di unità nazionale ed oggi rimetterà il mandato nelle mani del Presidente
Papoulias. E’ il secondo tentativo fallito, dopo quello del leader di Nuova Democrazia,
Samaras. Troppe divisioni, troppe divergenze, e così il Paese ellenico si risveglia
ancora nel caos, dopo le elezioni di domenica che hanno provocato il crollo dei due
partiti tradizionali. Intanto lo spettro di nuove elezioni si fa sempre più concreto.
Il servizio è di Salvatore Sabatino: Una situazione
decisamente pericolosa per il Paese ellenico, perché senza un governo credibile con
cui presentarsi ai creditori, questi – e la Merkel è stata fin troppo chiara - bloccheranno
i prestiti già concessi; una valanga, insomma, che cadrebbe di nuovo sulle spalle
dei cittadini, perché non ci sarebbero materialmente i fondi per pagare stipendi e
pensioni. Per fortuna oggi dovrebbero arrivare 4,2 miliardi di Euro della prossima
tranche di aiuti Ue; una boccata d’aria – temporanea in realtà – che non allontana
le preoccupazioni che serpeggiano nel vecchio Continente, circa l’uscita di Atene
dall’Euro; un’ipotesi, questa, che è sempre stata “ufficialmente” un tabù, almeno
fino a ieri, quando è uscito allo scoperto il Ministro delle Finanze tedesco Schaeuble,
che ha tuonato “saranno loro a decidere se restare o no nella moneta unica”. Parole
che non nascondono le preoccupazioni circa l’altissimo rischio di contagio, che farebbe
scivolare nel baratro pure Paesi come Spagna e Portogallo, Irlanda, e via via più
su. Un effetto domino da evitare assolutamente, insomma; per questo già lunedì la
Commissione Europea aveva chiesto senso di responsabilità. Intanto la palla passa
oggi nelle mani del leader del Pasok, Venizelos, che tenterà l’impossibile: creare
quello che lui stesso ha definito un esecutivo di “salvezza” nazionale. E mai definizione
fu più consona.