2012-05-10 15:36:23

Grecia. Il Pasok tenta di creare il governo. Mons. Foskolos: la gente è esasperata


La Commissione Ue ''è pronta a continuare ad assistere'' la Grecia e conferma gli impegni assunti con il programma di aiuti concordati con il precedente governo. Intanto, il presidente greco ha affidato a Evangelos Venizelos, il leader del Pasok, il mandato per formare una nuova coalizione di governo entro tre giorni. Un tentativo che segue il fallimento dei due precedenti, mentre il malcontento nella popolazione continua a crescere per la difficile situazione sociale in cui versa il Paese. Il tasso di disoccupazione nel Paese, secondo nuovi dati pubblicati oggi, tocca un nuovo record arrivando al 21.7%. In pratica, un greco su cinque è disoccupato. Una situazione difficile, che alimenta incertezza e populismo nel Paese. Sulla situazione greca, Luca Collodi ha raggiunto mons. Nikolas Foskolos, vescovo cattolico di Atene:RealAudioMP3

R. - In questo momento in Grecia c’è una situazione di grande caos. Anche perché non si sa come andrà finire...

D. – Mons. Foskolos, questo voto denota una rabbia sociale nei confronti dei partiti, una critica anche alle politiche che l’Europa ha imposto alla Grecia?

R. – Certo è che esprime lo sdegno della popolazione contro le misure prese da Bruxelles, dall’Europa. Almeno il 65% dei cittadini non vuole l’uscita dall’Unione Europa e dall’euro, ma la gente è esasperata e non sa come potrà sopravvivere in questo momento. C’è un continuo calo degli stipendi, le imposte aumentano, i salari calano ogni giorno mentre i prezzi aumentano ogni giorno. C’è esasperazione e c’è sdegno: da una parte si vorrebbe rimanere nell’Unione Europea, ma dall’altra la gente non sa come fare per sopravvivere.

D. – Qualcuno ipotizza un ritorno a breve alle urne: questo, secondo lei, è possibile?

R. – Sì, si pensa già al 10 o al17 giugno. E questo perché i capi dei partiti prendono delle posizioni che sono, fra di loro, contraddittorie. Non si vede una possibile collaborazione per formare un nuovo governo.

D. – In caso di elezioni tra un mese, il popolo greco potrebbe esprimere il proprio voto in modo diverso?

R. – Si crede che il popolo, dopo lo “sfogo” delle elezioni di domenica scorsa, riesca ad affrontare il voto in modo più sobrio, più sereno. Se si ripetessero gli stessi risultati, la situazione allora diventerebbe veramente peggiore.

D. – Lei come spiega la nascita di questo partito di estrema destra?

R. – Penso che rappresenti la reazione, la sfogo di molti giovani. Una buona maggioranza di quanti hanno votato l’estrema destra, questo partito neonazista, sono giovani. Giovani che non trovano lavoro, che non hanno di che vivere, che dipendono dai genitori. Io credo si sia trattato piuttosto di uno sfogo.

D. – Eccellenza, lei ha riunito la settimana scorsa la Conferenza episcopale greca: cosa avete deciso?

R. – Ci siamo incontrati prima delle elezioni. Quello che ci preoccupa è la situazione finanziaria per la Chiesa, perché le tasse che ora la Chiesa paga raggiungono il 48 per cento degli introiti degli immobili e di altre risorse. La nostra situazione è quindi molto difficile. Ogni fine mese non so se riuscirò a pagare i pochi impiegati della diocesi.

D. – La gente che aiuto le chiede?

R. – Vengono molti che non hanno da mangiare, altri che cercano aiuto per pagare l’affitto, altri che sono stati sfrattati perché non sono riusciti a pagare l’affitto… E qui siamo in pieno centro: la nostra cattedrale si trova in pieno centro, nel cuore della città e quindi viene gente di ogni tipo e purtroppo non siamo in grado di aiutarli, perché non abbiamo la possibilità.

D. – Secondo lei, come se ne esce da questa situazione?

R. – Speriamo che anzitutto si possa arrivare alla formazione di un governo di coalizione entro i prossimi giorni, dopo l’intervento del presidente della Repubblica. Oppure speriamo che alle prossime elezioni – che dovrebbero aver luogo nel mese di giugno – il popolo riesca ad essere più sereno per scegliere dei deputi che pensino più alla patria e meno alle loro tasche.







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