Benedetto XVI ai seminaristi spagnoli di Roma: siate uomini di Cristo trasparenti
e sobri
“Trasparenti” testimoni di Cristo. È la consegna che Benedetto XVI ha affidato ai
responsabili e agli studenti che fanno parte del Pontificio Collegio Spagnolo di San
Giuseppe, ricevuti questa mattina in udienza nel 50. anniversario della fondazione
dell’attuale sede del Collegio e in occasione della festa liturgica di San Giovanni
d'Avila, patrono del clero secolare spagnolo, prossimo a essere proclamato Dottore
della Chiesa. Il servizio di Alessandro De Carolis:
L’esortazione
di sempre, da seguire ispirandosi a un modello particolare. Essere cioè preti santi
– che portano Cristo agli altri perché lo hanno dentro di sé – e farlo con il fuoco
d’amore con cui visse il sacerdote per eccellenza della Spagna, San Giovanni d'Avila,
per il quale il Papa – come già annunciato durante la scorsa Gmg di Madrid – ha ribadito
l’intenzione di volergli attribuire il titolo di Dottore della Chiesa. Nel premettere
che “la formazione specifica dei sacerdoti è sempre una delle maggiori priorità della
Chiesa”,Benedetto XVI ha anzitutto indicato ai seminaristi del Pontificio
Collegio spagnolo cosa significhi vivere tra le mura di questo storico convitto:
“Al
ser inviados a Roma para profundizar… Inviati a Roma per proseguire gli
studi sacerdotali, si dovrebbe pensare soprattutto non tanto al proprio bene particolare,
quanto al servizio nei riguardi del popolo santo di Dio, che ha bisogno di pastori
dedicati al meraviglioso servizio della santificazione dei fedeli con elevata preparazione
e competenza”.
Ma ricordate, ha soggiunto, “che un sacerdote rinnova la
sua vita e attinge forza per il suo ministero dalla contemplazione della Parola di
Dio e dal dialogo intenso con il Signore”:
“Es consciente de que no podrá
llevar a Cristo… È consapevole del fatto che non si può portare Cristo ai
fratelli né trovarlo nei poveri e ammalati, se non lo si scopre prima della preghiera
fervente e costante. È necessario promuovere un rapporto personale con Colui che poi
si annuncia, si celebra e si comunica. Qui sta il fondamento della spiritualità sacerdotale,
arrivare a essere un segno trasparente e una testimonianza viva del Buon Pastore”.
Riaffermati
i principi e i valori del sacerdozio, Benedetto XVI ha poi mostrato un modello ben
conosciuto dal clero di Spagna. San Giovanni d’Avila fu un personaggio di notevolissimo
spessore. “La sua profonda conoscenza della Sacra Scrittura, dei Padri, dei Concili,
delle fonti liturgiche e della retta teologia, assieme al suo amore fedele e filiale
alla Chiesa, lo hanno reso – ha detto – un vero innovatore in tempi difficili della
storia della Chiesa”.
“Animados por las virtudes y el ejemplo… Incoraggiati
dalle virtù e dall’esempio di San Giovanni d'Avila, vi invito dunque a esercitare
il vostro ministero sacerdotale con lo stesso zelo che lo caratterizzò, con la sua
medesima vita austera e con lo stesso affetto filiale che nutriva verso la Beata Vergine
Maria, Madre dei sacerdoti”.