2012-05-09 13:54:12

Ucraina: Iulia Timoshenko trasferita dal carcere all'ospedale


La leader dell'opposizione ucraina, Iulia Timoshenko, è stata trasferita dal carcere femminile di Kharkiv all'ospedale cittadino. Ieri, i familiari dell’ex premier avevano annunciato per queste ore la fine dello sciopero della fame da parte della loro congiunta, iniziato circa tre settimane fa dopo che la Timoshenko aveva denunciato di essere stata picchiata in carcere. La donna, accusata di malversazione ed evasione fiscale, è agli arresti dall’agosto scorso. Per questa vicenda, legata ad accordi sulle forniture di gas, i suoi legali hanno chiesto di indagare sulla massiccia corruzione praticata da alti dirigenti ucraini. Intanto, è cresciuta la pressione internazionale su Kiev riguardo al caso Timoshenko, che ha portato molti Paesi del Vecchio Continente a minacciare di disertare i prossimi Campionati di calcio "Euro 2012". Il trasferimento dell’ex premier in ospedale può quindi essere letto come un passo dovuto per le condizioni di salute della donna o le autorità ucraine puntano a disinnescare la crisi diplomatica che minaccia gli Europei di calcio? Giada Aquilino lo ha chiesto a Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana ucraini in Italia:RealAudioMP3

R. - Penso che siano entrambe le cose. Da una parte, lo stato di salute della Timoshenko, le sue condizioni fisiche sono peggiorate ulteriormente a causa dello sciopero della fame. Dall’altra parte, il governo deve fare qualcosa per reagire alle proteste europee. Quindi ritengo che sia stato trovato un compromesso. Inoltre la Timoshenko ha accettato di curarsi nell’ospedale delle Ferrovie di Stato di Kharkiv, però ad una condizione: che il medico curante sia un tedesco.

D. - In Ucraina cosa si dice della vicenda Timoshenko?

R. – Con l’arrivo al potere del presidente Viktor Ianukovich, la situazione in Ucraina è cambiata, soprattutto nel campo della libertà della parola, della libertà d’espressione. Poi le persecuzioni politiche nei confronti degli ex governanti sono evidenti. Il caso Timoshenko è solo la parte visibile dell’iceberg, ma purtroppo ci sono anche i casi dell’ex ministro dell’Interno, che è stato condannato a mio parere per niente, e altri casi che riguardano i funzionari del precedente governo. Quindi purtroppo l’Ucraina, dopo aver guadagnato, durante la "Rivoluzione arancione", una posizione democratica forte, ora la sta perdendo. Però c’è anche da dire che l’opposizione è completamente disorientata, distrutta, perché una gran parte dei parlamentari dell’opposizione è passata al partito di governo.

D. - E la comunità ucraina all’estero che momento vive?

R. - Purtroppo, dobbiamo constatare il fatto che il governo, pur di non far vincere l’opposizione, ha tolto anche i nostri diritti di voto, tramite una decisione della Corte costituzionale risalente all’inizio di aprile: è stato deciso che gli ucraini che si trovano all’estero non potranno votare come i residenti in Ucraina. Praticamente avranno solo "mezzo voto": noi potremo votare per le liste politiche, invece prima c’era la possibilità di votare sia per le liste politiche, sia per i candidati. In Ucraina invece continueranno ad esserci due possibilità di voto: si potrà scegliere sia il candidato, sia il partito. Abbiamo quindi iniziato una forte battaglia per i nostri diritti nelle varie città d’Europa dove viviamo. Personalmente vorrei rivolgere un appello soprattutto alla società italiana affinché ci aiuti: ad ottobre ci saranno le elezioni parlamentari, che in qualche modo saranno decisive per il nostro Paese. Quindi sia per quanto riguarda un monitoraggio internazionale, sia per difendere i nostri diritti costituzionali invoco una maggiore collaborazione e una qualsiasi forma di aiuto da parte di tutti.







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