2012-05-09 13:59:08

Roma: fiaccolata di solidarietà contro gli attacchi ai cristiani


Preghiera e solidarietà per le comunità cristiane nel mondo ferite da attacchi e discriminazioni: è quanto esprimeranno questa sera i partecipanti alla fiaccolata promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, a Roma, assieme alla Comunità Ebraica. L’iniziativa, che si svolge in occasione della Giornata in ricordo delle vittime del terrorismo, avrà luogo a piazza del Colosseo dove verranno spente le luci del monumento per richiamare l’attenzione, spiegano i promotori, di fronte a una realtà per la quale «non si può e non si deve restare indifferenti». Le violenze di cui sono state vittime recentemente i cristiani in Nigeria e in Kenya - riporta L'Osservatore Rpomano - hanno nuovamente portato alla luce il pericoloso diffondersi, in alcuni Paesi, dell’intolleranza nei confronti delle minoranze. «Ogni giorno assistiamo a nuovi atti di terrorismo e di inaudita violenza contro le comunità cristiane nel mondo. Particolarmente grave — si ricorda dalla Comunità di Sant’Egidio — è la situazione in Nigeria, dove la violenza non ha risparmiato i luoghi sacri, uccidendo decine di fedeli inermi, tra cui donne, anziani e bambini». Il 3 maggio scorso, i membri della Comunità si erano riuniti nella basilica di Santa Maria in Trastevere per una veglia di preghiera, presieduta dal vescovo ausiliare della diocesi di Roma, Matteo Maria Zuppi. «La violenza non è mai un episodio — ha affermato il presule nell’omelia — e non è mai la violenza a mettere fine alla violenza». La Comunità Ebraica di Roma ha concorso a promuovere la fiaccolata, che ha ricevuto il sostegno anche dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), oltre che di altre organizzazioni, tra cui quello dei giovani della Comunità Religiosa Islamica (Coreis) e delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli) di Roma e provincia. Il motivo dell’adesione, ha sottolineato il presidente dell’Ucei, Renzo Gattegna «è da ricondursi alla consapevolezza che non sia in alcun modo possibile tacere di fronte alle violenze». Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha aggiunto: «Siamo molto sensibili a questo tema e la manifestazione ha l’obiettivo di mobilitare le persone, oltre a sollecitare tempestivi interventi politici e diplomatici». (R.P.)







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