L'impegno della Chiesa per le persone non vedenti e ipovedenti
La Chiesa locale e missionaria è in prima linea anche nella cura, nell’assistenza
e nella promozione sociale ed economica delle persone non vedenti ed ipovedenti. È
quanto emerso nel corso del Convegno internazionale di Studio dedicato a “La persona
non vedente: ‘Rabbunì, che io riabbia la vista”, tenutosi venerdì e sabato scorsi
in Vaticano. Due giorni di approfondimento pastorale e scientifico organizzati dal
Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e dalla Fondazione "Il Buon Samaritano",
che fa capo allo stesso dicastero, in collaborazione con la Cbm Italia Onlus. "Un
impegno della Chiesa Cattolica - si afferma in un comunicato - in effetti assai diversificato
e presente in tutti i continenti. Il personale ecclesiale e gli operatori sociosanitari,
volontari e/o professionali, lavorano infatti, oltre che nell’accompagnamento spirituale,
negli ambiti dell’istruzione, della formazione igienico-sanitaria ma anche professionale,
sia dei non vedenti e sia degli operatori sanitari locali".
Nella linea di
questo impegno sono diocesi, Congregazioni e Istituti religiosi più in generale, organismi
non governativi e realtà dell’associazionismo. Consacrati e volontari impegnati in
progetti che aiutano i non vedenti e da questi stessi sono aiutati a vivere la pienezza
della vita. "Come rilevato dalla Fondazione 'Il Buon Samaritano', che - informa la
nota - sta compiendo un’indagine anche statistica sulle realtà già operative in seno
alla Chiesa, molti dei 40 progetti in merito ai quali sono già compilati e reinviati
i questionari predisposti, hanno una durata quinquennale o maggiore raggiungendo e
intervenendo in favore di diverse migliaia di persone alle quali vanno aggiunte le
molte comunità che fruiscono di iniziative a carattere locale". In generale, prosegue
il comunicato, "sono tutte azioni che trovano, quando possibile, supporto in enti
governativi od Ong. Come inoltre emerso durante il Convegno, nei Paesi economicamente
svantaggiati si registra una grave carenza di personale medico ed infermieristico
specializzato". Se - è il calcolo - "negli Usa e in Italia si stima che vi sia un
oftalmologo ogni dodicimila abitanti vi sono realtà nelle quali, come in Etiopia,
il rapporto scende a uno su di un milione di persone e tale presenza si raggruppa
in linea di massima nella capitale, in questo caso Addis Abeba".
Nell’ambito
del Convegno del 4 e 5 maggio scorsi, si è registrata l’affluenza di oltre 300 persone
provenienti da 45 Paesi dei cinque continenti. Oltre al contributo dei relatori, tutti
del più altro livello internazionale, i partecipanti al simposio hanno molto apprezzato
ed applaudito il concerto, presentato da Elisabetta Gardini, di brani di musica classica
e contemporanea eseguiti da 3 artisti non vedenti. Tra questi il parroco di Camporeggiano,
Don Gerardo Balbi, pianista diplomato che suona accompagnato dal violinista Gianfranco
Contadini, e i due musicisti giunti appositamente da Taiwan: Lin-Phin Chang, clarinetto
e sassofono, e Chou Chien-Yu, pianista. (A cura di Roberto Piermarini)