Addis Abeba: Forum per trasformare l'economia in Africa
Nuove idee per “trasformare” il continente, a partire da una riduzione della dipendenza
dall’export di materie prime e delle “barriere” che ostacolano commercio, telecomunicazioni
e servizi finanziari: è lo slogan con il quale, ad Addis Abeba, si apre oggi il Forum
economico mondiale sull’Africa. Il presupposto è che l’Africa sta crescendo ma, nonostante
le ricadute della crisi internazionale, potrebbe farlo di più e più velocemente. “Affinché
lo sviluppo sia davvero sostenibile – ha detto presentando l’incontro Elsie Kanza,
la direttrice del Forum – dobbiamo diversificare i motori dell’economia: non possiamo
dipendere da beni singoli, soprattutto materie prime”. All’incontro - riporta l'agenzia
Misna - partecipano fino a venerdì circa 700 esperti, imprenditori e dirigenti politici,
tra i quali i capi di Stato o di governo di Nigeria, Gabon, Gibuti, Rwanda e Tanzania.
Sul tavolo ci sono gli ultimi studi della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale
(Fmi), secondo i quali la crisi internazionale non sta compromettendo la crescita
dell’Africa. Stando ai dati dell’Fmi, nell’ultimo decennio sei delle dieci economie
in più rapido sviluppo sono state africane e nel 2015 questa proporzione dovrebbe
salire a sette su dieci. La Banca Mondiale prevede che il Prodotto interno lordo del
continente cresca in modo costante, passando dal 4,9% dell’anno scorso al 5,3% del
2012 e al 5,6% del 2013. Al Forum partecipano anche i rappresentanti di 61 multinazionali,
interessate anzitutto a ottimizzare i margini di profitto delle loro attività e a
conquistare nuovi “mercati di frontiera”. Almeno nei documenti ufficiali il Forum
non dovrebbe però perdere di vista uno sviluppo “sostenibile e inclusivo”, che tenga
in conto le ricadute sociali delle dinamiche capitalistiche. (R.P.)