Custodire la vita tra fecondità e accoglienza: dal 12 maggio II Settimana del diritto
alla famiglia
La famiglia intesa come fonte di vita e speranza, un’esperienza bella e non un’emergenza
cui fare fronte. E’ quanto vuole testimoniare, in 50 eventi in altrettanti Comuni
italiani, la seconda settimana del Diritto alla famiglia dal 12 al 20 maggio, sul
tema “Custodire la vita: tra fecondità e accoglienza”. A presentare l’iniziativa,
oggi nella nostra emittente, la Federazione di enti no-profit Progetto famiglia. In
calendario, la Giornata di preghiera internazionale per la famiglia, l’udienza dal
Papa il 16 maggio e l’inaugurazione di una casa di accoglienza per gestanti a Salerno,
intitolata a Santa Gianna Beretta Molla. Il servizio di Gabriella Ceraso:
La famiglia
che non nega le difficoltà poste dal mondo di oggi, ma che si mette in rete con altre
e affronta le sfide, vincendole. E’ questa la protagonista della Settimana che va
dal 12 al 20 maggio. Il convegno iniziale a Napoli darà le direttive, ma poi in 50
Comuni e in collegamento con località di Francia, Ucraina, Polonia e Africa saranno
le famiglie stesse a raccontarsi e a cercare il dialogo e il sostegno con gli enti
pubblici. Marco Giordano, presidente della Federazione Progetto Famiglia:
“Perché
sentiamo che la società ha diritto ad avere famiglie feconde ed accoglienti e, viceversa,
le famiglie hanno il diritto di trovare accanto a loro una società pro famiglia”.
Unico
il filo conduttore, l’attenzione alla vita nascente:
“Rilanciamo con forza
l’idea che la fecondità, non solo quella biologica, ma la fecondità sociale - quella
che caratterizza le famiglie che si aprono, che si mettono in gioco, anche nei confronti
di chi è vicino di casa o dei compagni di classe dei propri figli o altro - questa
fecondità allargata è una forma di accoglienza, e in questa apertura la famiglia stessa
si scopre feconda, si scopre arricchita”.
Tra i nove i punti nodali da
approfondire, spiccano il sostegno a una riforma dei consultori, a un fisco adeguato,
alla cultura dei figli come dono, alla prevenzione e al sostegno economico dei nuclei
familiari:
“Se utilizziamo gli standard economici dell’Istat, praticamente
una famiglia numerosa, una famiglia con quattro o più figli, rientra nella soglia
della povertà relativa. Allora, è come dire che se fai i figli impoverisci. Di cosa
impoverisci? E’ importante rileggere innanzitutto cosa si intende per ricchezza e
dove va cercata. Accanto a questo, ovviamente, ci sono poi i bisogni concreti della
quotidianità e vediamo che, paradossalmente, le famiglie più sclerotizzate, più affaticate,
sono quelle che hanno meno figli. Il fil rouge, l’asse portante
di tutta questa esperienza - che, ripeto, non è una riflessione teorica - è il vissuto
quotidiano di centinaia e centinaia di famiglie: bisogna risolvere prima tutti i propri
problemi e poi eventualmente aprirsi. Ma è nell’apertura che si costruisce e si scopre
la soluzione dei problemi. Nessuno da solo ce la può fare”.
Si discute,
dunque, di problematiche concrete e trasversali a diversi settori della società. Ma
sarà anche molto importante, dicono gli organizzatori, valorizzare esempi eroici per
le famiglie, come quello di Santa Gianna Beretta Molla. Ancora Marco Giordano:
“Questa
testimonianza, in cui una donna, un medico, una mamma di famiglia dà la vita per la
vita è un esempio concreto che stimola e che incoraggia. Sapere poi che, poco dopo
questa nostra settimana, c’è un raduno mondiale di famiglie, mostra che se la famiglia
fosse veramente in crisi, non si riuscirebbe neanche a metterla insieme e a radunarla.
Allora, è l’espressione, il tripudio, di una ricchezza”.