2012-05-08 16:11:14

Custodire la vita tra fecondità e accoglienza: dal 12 maggio II Settimana del diritto alla famiglia


La famiglia intesa come fonte di vita e speranza, un’esperienza bella e non un’emergenza cui fare fronte. E’ quanto vuole testimoniare, in 50 eventi in altrettanti Comuni italiani, la seconda settimana del Diritto alla famiglia dal 12 al 20 maggio, sul tema “Custodire la vita: tra fecondità e accoglienza”. A presentare l’iniziativa, oggi nella nostra emittente, la Federazione di enti no-profit Progetto famiglia. In calendario, la Giornata di preghiera internazionale per la famiglia, l’udienza dal Papa il 16 maggio e l’inaugurazione di una casa di accoglienza per gestanti a Salerno, intitolata a Santa Gianna Beretta Molla. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

La famiglia che non nega le difficoltà poste dal mondo di oggi, ma che si mette in rete con altre e affronta le sfide, vincendole. E’ questa la protagonista della Settimana che va dal 12 al 20 maggio. Il convegno iniziale a Napoli darà le direttive, ma poi in 50 Comuni e in collegamento con località di Francia, Ucraina, Polonia e Africa saranno le famiglie stesse a raccontarsi e a cercare il dialogo e il sostegno con gli enti pubblici. Marco Giordano, presidente della Federazione Progetto Famiglia:

“Perché sentiamo che la società ha diritto ad avere famiglie feconde ed accoglienti e, viceversa, le famiglie hanno il diritto di trovare accanto a loro una società pro famiglia”.

Unico il filo conduttore, l’attenzione alla vita nascente:

“Rilanciamo con forza l’idea che la fecondità, non solo quella biologica, ma la fecondità sociale - quella che caratterizza le famiglie che si aprono, che si mettono in gioco, anche nei confronti di chi è vicino di casa o dei compagni di classe dei propri figli o altro - questa fecondità allargata è una forma di accoglienza, e in questa apertura la famiglia stessa si scopre feconda, si scopre arricchita”.

Tra i nove i punti nodali da approfondire, spiccano il sostegno a una riforma dei consultori, a un fisco adeguato, alla cultura dei figli come dono, alla prevenzione e al sostegno economico dei nuclei familiari:

“Se utilizziamo gli standard economici dell’Istat, praticamente una famiglia numerosa, una famiglia con quattro o più figli, rientra nella soglia della povertà relativa. Allora, è come dire che se fai i figli impoverisci. Di cosa impoverisci? E’ importante rileggere innanzitutto cosa si intende per ricchezza e dove va cercata. Accanto a questo, ovviamente, ci sono poi i bisogni concreti della quotidianità e vediamo che, paradossalmente, le famiglie più sclerotizzate, più affaticate, sono quelle che hanno meno figli. Il fil rouge, l’asse portante di tutta questa esperienza - che, ripeto, non è una riflessione teorica - è il vissuto quotidiano di centinaia e centinaia di famiglie: bisogna risolvere prima tutti i propri problemi e poi eventualmente aprirsi. Ma è nell’apertura che si costruisce e si scopre la soluzione dei problemi. Nessuno da solo ce la può fare”.

Si discute, dunque, di problematiche concrete e trasversali a diversi settori della società. Ma sarà anche molto importante, dicono gli organizzatori, valorizzare esempi eroici per le famiglie, come quello di Santa Gianna Beretta Molla. Ancora Marco Giordano:

“Questa testimonianza, in cui una donna, un medico, una mamma di famiglia dà la vita per la vita è un esempio concreto che stimola e che incoraggia. Sapere poi che, poco dopo questa nostra settimana, c’è un raduno mondiale di famiglie, mostra che se la famiglia fosse veramente in crisi, non si riuscirebbe neanche a metterla insieme e a radunarla. Allora, è l’espressione, il tripudio, di una ricchezza”.







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