2012-05-07 17:12:31

Rischio ondata xenofoba in Europa


RealAudioMP3 "Il risultato del voto francese era scontato e in fondo rafforza la tendenza generale dei paesi europei che vogliono uscire dalla politica del rigore per ribilanciarla con la politica della crescita. Rompe l'asse perverso Merkel-Sarkozy per ribadire che l'austerity va bene, ma 'di solo rigore si muore". Così Luca Jahier, responsabile internazionale delle Acli, commenta il risultato delle presidenziali francesi. Ma per Jahier è preoccupante soprattutto il risultato del voto in Grecia. "E' un esito allarmante per il Paese ellenico - che rischia l'ingovernabilità e un secondo default - e per le prospettive politiche dell'UE". "Il dato più grave - spiega - è l'entrata di un partito neo-nazista nel parlamento di Atene, che aggrava una tendenza che sta già attraversando il vecchio continente, intercettando la rabbia e la frustrazione popolare, come ha dimostrato il primo turno delle presidenziali francesi. "Forse non tutti sanno che oggi nel Parlamento Europeo - spiega Jahier - che fa parte del Cese, organo consultivo dell'UE, - i partiti xenofobi, anti-europei, di estrema destra, contano 120 deputati su poco più di 700. Se avessero la forza di coalizzarsi in un gruppo politico unico sarebbero il terzo gruppo politico europeo". "Non è di poco significato che in piazza Syntagma - conclude il responsabile internazionale delle Acli - si bruci la bandiera europea, simbolo di speranza di matrice cristiana, e trionfi un partito che ha sulla bandiera la croce uncinata. Le rabbie sociali portano sempre devastazione". Secondo il corrispondente da Parigi di 'Famiglia Cristiana', Paolo Romani, "le cancellerie europee, e in particolare quella tedesca, guardano invece con scetticismo al neo-presidente francese. Hollande ha infatti impostato la sua campagna elettorale sulla condanna dell'austerità e del rigore come uniche soluzioni alla crisi, chiedendo di integrare il 'fiscal compact' - ossia il 'patto di stabilità' raggiunto dai paesi della zona Euro- con un patto per la crescita". "E il primo viaggio all'estero di Hollande sarà proprio in Germania dove lo attende il cancelliere Angela Merkel che ha però già precisato come il 'patto di stabilità' non sia rinegoziabile. Quindi il dialogo si preannuncia piuttosto difficile come i mercati hanno già intuito. In molti si domandano se l'Euro resisterà all'impatto delle elezioni in Francia e Grecia". (a cura di Fabio Colagrande)







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