2012-05-07 08:21:27

La crisi economica influenza le elezioni politiche in Grecia: bocciati i grandi partiti tradizionali


Elezioni politiche, ieri, in Grecia, che – condizionate dalla grave crisi economica in atto – bocciano i partiti tradizionali e determinano l’enorme vittoria della sinistra radicale. E per la prima volta, un partito dichiaratamente filo-nazista entra in un Parlamento europeo. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Le previsioni della vigilia sono state confermate. I greci, insomma, hanno punito i grandi partiti tradizionali, Nea Dimokratia e Pasok, rei di aver contribuito a determinare la crisi economica del Paese e soprattutto di aver appoggiato le misure di austerità concordate con la comunità internazionale. Di qui l’exploit della sinistra radicale, contraria a tutto questo, ma favorevole alla permanenza di Atene nell'euro, e dell'estrema destra xenofoba e filo-nazista, che parla di frontiere minate e misure rigidissime contro gli immigrati. Un Parlamento, quello uscito dalle urne, estremamente frammentato, che mette la parola fine al bipartitismo, ma che nei fatti riconsegna il potere nelle mani proprio dei 2 partiti storici, che insieme conquistano 151 seggi su 300; una maggioranza risicata, insomma, ma sempre maggioranza, per governare insieme. Commentando il risultato, il leader del partito socialista Venizelos ha auspicato che all'indomani del voto si possa formare un “governo di unità nazionale”. Lo stesso ha detto Samaras, leader di Nea Dimokratia, al quale - se le proiezioni dovessero essere confermate - il presidente della Repubblica Papoulias darà l'incarico di formare una coalizione di governo. Tre giorni di lavori politici intensi, in cui si giocherà il futuro della Grecia.







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