Alle comunali in Italia calo dell'affluenza. In crisi i partiti tradizionali
Sempre meno italiani vanno a votare. Le elezioni comunali, i cui seggi si sono chiusi
oggi alle 15, hanno visto precipitare l’affluenza: il 66.9% contro il 73.7%. Sorprendente
l’affermazione del Movimento Cinque Stelle. Sentiamo Giampiero Guadagni
Il dato certo
di queste elezioni amministrative è il temuto, consistente calo dell’affluenza alle
urne, meno 7%. La protesta contro la politica si manifesta anche con il voto a favore
del Movimento Cinque stelle di Beppe Grillo, mentre punisce i partiti tradizionali,
in particolare quelli dell’attuale maggioranza, sia pure in misura diversa. Il Pdl,
almeno nelle città più importanti, subisce un vero e proprio tracollo, dovuto probabilmente
anche alla fine dell’alleanza con la Lega; il Pd perde punti, anche per la concorrenza
della sinistra radicale, ma è il primo partito. Il Terzo Polo non sfonda. Tra i voti
più attesi, l’unica vittoria al primo turno è quella del leghista Tosi, sindaco uscente
di Verona. A Palermo, Orlando, Italia dei valori, è nettamente in vantaggio su Ferrandelli,
candidato del Pd. A Genova in vantaggio il candidato del centrosinistra Doria che
al ballottaggio dovrebbe vedersela con Musso del Terzo Polo. Ma nel capoluogo ligure
c’è un boom del Movimento Cinque stelle, così come a Parma dove il candidato Pizzarotti
sfiderà al ballottaggio Bernazzoli del centrosinistra. Nei primi commenti le riflessioni
sulle possibili conseguenze del voto sul governo Monti. Da Mosca l’ex premier Berlusconi
fa sapere: il Pdl sostiene Monti in modo convinto ma non voteremo misure non condivise.
Per Pd e Terzo Polo è invece necessario passare con decisione alla fase due, quella
della crescita.
Dunque il calo dei votanti è il dato più evidente, ma che
comunque in molti si aspettavano. Sentiamo il politologo Pierluigi Corbetta R. - Non c’è minimo
dubbio. La controprova e i dati che noi dobbiamo unire nell’interpretazione sono:
l’astensione e il successo assolutamente sorprendente della lista delle Cinque stelle.
D.
- Possiamo dire che vanno in crisi i partiti tradizionali?
R. - Il quadro generale
dei partiti tradizionali è stato fortemente messo in crisi. Che noi ci trovassimo
dentro ad una duplice grave crisi, lo sapevamo: una crisi politica specifica del nostro
Paese, e una crisi economica europea. Probabilmente questo risultato, è andato per
ciò che riguarda la messa in evidenza della critica politica, al di là delle aspettative,
che già erano negative su questo punto.