I vescovi spagnoli: la comunicazione sia al servizio dell’evangelizzazione
La comunicazione sia al servizio dell’evangelizzazione: questo il punto centrale del
messaggio dei vescovi spagnoli per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali,
che quest’anno ricorre domenica 20 maggio. “Comunicare è essenzialmente comunicare
la verità – scrivono i presuli – essere all’altezza di rispondere alle domande, alle
inquietudini e ai dubbi dell’uomo e di metterli in relazione con ciò che è necessario
conoscere”. Se questo tipo di comunicazione viene effettivamente realizzato, continuano
i vescovi iberici, “l’uomo ne risulta umanizzato”, poiché “ogni contatto con la verità
su qualsiasi aspetto della realtà permette all’uomo di conoscere il suo posto e la
sua missione all’interno della società”. Di qui, il richiamo forte che la Conferenza
episcopale spagnola fa al fatto che “l’umanizzazione della società è uno dei fini
della comunicazione e, al tempo stesso, uno dei parametri attraverso i quali si può
misurare la qualità della comunicazione”. Infatti, “una società che conosce la verità
è una società più libera, più giusta e più umana”. Sul fronte opposto, i vescovi iberici
puntano il dito contro “la menzogna, la trasmissione di ciò che è errato, i dubbi”
che – si legge ancora nel messaggio episcopale – “non producono comunicazione, bensì
disinformazione e, con essa, disumanizzazione”. Chi, dunque, “per mancanza di rigore
o di onestà”, trasmette la menzogna, dicono ancora i presuli, “tradisce la missione
che gli è stata affidata, ovvero quella di fare da ponte tra la verità e gli uomini
del nostro tempo, e provoca la disumanizzazione della società”. In questo senso, il
messaggio della Chiesa spagnola ribadisce che “la comunicazione ha la sua massima
espressione e realizza nel modo migliore la sua dimensione umanizzante nell’annuncio
di Gesù Cristo, via, verità e vita”. Ed è per questo che “la comunicazione contribuisce
definitivamente all’evangelizzazione”. In fondo, ricordano i presuli iberici, fu il
Signore ad inviare i discepoli perché annunciassero la Buona novella. Infine, la Conferenza
episcopale spagnola si congratula con tutti “i comunicatori ed i professionisti dei
diversi mass media che hanno fatto della verità il loro lavoro abituale”. “Dal loro
impegno personale e professionale – conclude il messaggio - dipende in buona parte
il progresso di una società che ha bisogno della verità per poter servire al meglio
tutti i suoi membri”. (I.P.)