Consiglio d’Europa: allarme sull’aumento delle tendenze razziste e xenofobe
In quasi tutti i Paesi europei aumenta l’intolleranza nei confronti di immigrati e
minoranze, legata prima di tutto all’incertezza economica del momento. È il dato preoccupante
che arriva dall’Ecri, organismo del Consiglio d’Europa incaricato di monitorare i
fenomeni di razzismo nei 47 Paesi aderenti. “L’Europa impari a gestire la diversità,
soprattutto nei periodi di crisi. Altrimenti si dovrà rinunciare al potenziale economico
che l’emigrazione ci fornisce”, è il monito. Alla riduzione delle prestazioni sociali
e delle offerte di lavoro - è spiegato nel rapporto annuale dell’Ecri - segue infatti
un aumento di xenofobia. L’incapacità, da parte di alcuni Paesi, di gestire i flussi
migratori ha portato a respingimenti troppo affrettati o a pessime condizioni di accoglienza.
Da qui la necessità di sensibilizzare le autorità nazionali. “Tutti i governi europei
devono essere coscienti che la lotta al razzismo è essenziale per costruire una società
davvero democratica” ha detto il neo presidente dell’Ecri, il giurista ungherese Jeno
Kaltenbach, alla presentazione del rapporto. “Ad essere maggiormente penalizzati,
in caso contrario, saranno le persone più deboli e vulnerabili. Una società progredita
si preoccupa di tutti i cittadini. Bisogna combattere gli stereotipi”. Nel rapporto
si passa in rassegna anche il ruolo giocato dai mass media, troppo spesso utilizzati
da estremisti per veicolare messaggi di aperta ostilità nei confronti degli immigrati.
(G.M.)