Sudan: a Kosti migliaia di sud sudanesi a rischio espulsione
È stata estesa al prossimo 20 maggio la data limite per l’espulsione di migliaia di
cittadini sud sudanesi accampati nella città di Kosti a sud di Khartoum. A annunciare
la decisione è stato il ministro per gli Affari sociali Amira al Fadel Mohammed, intervenendo
su uno degli argomenti di maggior dibattito tra i governi del Nord e del Sud Sudan.
Nelle scorse settimane, il governo sudanese aveva fissato per sabato 5 maggio la scadenza
per l’espulsione di una comunità tra le 12.000 e le 15.000 persone, tutti sud sudanesi
accampati in tende e alloggi di fortuna nei pressi di Kosti, in attesa di potersi
imbarcare per il viaggio a bordo di un’imbarcazione sul Nilo Bianco, che li avrebbe
condotti verso il Sud Sudan. “In molti aspettano qui da mesi, e vivono in condizioni
disastrose, senza cibo né luce. Ma tutto è bloccato e dal porto non si muovono le
chiatte né i camion sulle strade che li dovrebbero riportare oltrefrontiera” spiegano
all'agenzia Misna fonti missionarie che preferiscono rimanere anonime. Secondo l’ambasciata
di Juba a Khartoum , allo stato attuale sono circa 350.000 i cittadini sud sudanesi
tuttora presenti in Sudan. In base alla normativa approvata dal governo, a partire
dall’8 aprile devono attivarsi per lasciare il Paese o sbrigare le formalità che gli
consentano di rimanere nel Paese. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati e l’Organizzazione
internazionale per le migrazioni hanno chiesto al governo di Khartoum di estendere
ulteriormente la scadenza per l’espulsione, dato che molti non hanno i mezzi per riuscire
a garantirsi un trasferimento “sicuro e dignitoso” nel Paese vicino e che la comunità
internazionale non dispone della capacità logistica per trasferirli in un così breve
lasso di tempo. (R.P.)