Spending review: entro 15 giorni Bondi dovrà presentare un piano al Cdm
Entro 15 giorni Enrico Bondi, neo commissario alla spending review, dovrà presentare
un cronoprogramma al Consiglio dei ministri. E’quanto si legge nella bozza del decreto
legge, 14 articoli in tutto, che fissano le norme per procedere alla revisione della
spesa. Servizio di Giampiero Guadagni:
Due
miliardi di euro. È l’ammontare del primo intervento di revisione della spesa affidato
al commissario Bondi, il manager che in passato ha risanato Parmalat. Un incarico,
il suo, che non potrà superare un anno e che viene svolto in piena autonomia. Esclusi
dall'applicazione del decreto legge la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale
e il Parlamento. Organi, viene spiegato, che hanno un'autonomia, che si estende anche
agli aspetti economici, riconosciuta a livello costituzionale. Contro gli sprechi
della spesa pubblica il governo chiede aiuto anche ai cittadini, che su una speciale
pagina del sito internet di Palazzo Chigi potranno dare suggerimenti e segnalare sprechi,
aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili.
Una iniziativa, questa, che non piace ai sindacati. Intanto, dalla documentazione
diffusa dal Governo, emerge che dal 1990 al 2009 la spesa per la scuola è diminuita,
così come quella per l’ordine pubblico; mentre è aumentata quella per la sanità. Nella
bozza del decreto si legge anche che il commissario alla spending review ha il potere
di chiedere informazioni e documenti alle singole amministrazioni, nonché di disporre
che vengano svolte ispezioni.