Mercati finanziari: si specula sul cibo, alle stelle il prezzo di grano, soia e mais
Continua senza sosta la speculazione sul cibo da parte dei mercati finanziari. Dopo
grano e mais, sotto attacco è la soia, il cui valore, dall’inizio dell’anno, è aumentato
addirittura più di quello dell’oro. Ma cosa si nasconde dietro questa impennata dei
prezzi decisa dalle borse internazionali? Federico Piana lo ha chiesto ad Andrea
Fugaro, responsabile del Centro Studi della Coldiretti:
R. – Nei primi
cinque mesi dell’anno, la soia è aumentata del 25 per cento, così come anche il mais.
Insomma, una materia prima su cui si specula, perché non si tratta certamente di economia
reale, ma il prezzo è dovuto soprattutto alle speculazioni finanziarie: questo è il
dato più preoccupante.
D. – Speculazione fatta da chi?
R. – Sono soprattutto
i mercati finanziari che scommettono sul prezzo di queste materie prime, attraverso
prodotti finanziari come i derivati e i futures.
D. – Tutto questo vuol dire
che è possibile che la soia possa creare una impennata dell’inflazione a livello mondiale?
R.
– E’ certamente vero, e anche noi come Coldiretti stimiamo che sia possibile, e questo
anche grazie alla forte domanda che arriva in questo momento dalla Cina, come anche
dal Sud America dove la soia è stata colpita dalla siccità: una domanda che cresce
e un prezzo che ne risente.
D. – Possiamo fare una classifica dei prodotti
agricoli e alimentari che più subiscono la speculazione?
R. – La classifica
è presto fatta: al primo posto c’è certamente il grano, al secondo la soia e al terzo
il mais. Questi sono i tre prodotti principali.
D. – Voi, come Coldiretti,
avete chiesto un intervento di mercato innovativo, come le assicurazioni sul reddito
…
R. – Le assicurazioni sul reddito permettono sostanzialmente ai produttori
di avere una garanzia su queste forti oscillazioni di prezzo, su questa forte volatilità
di prezzo. Si tratta non di scommettere sul prodotto finanziario, ma di scommettere
sul lavoro degli agricoltori.