Cile: la Chiesa chiede il riconoscimento costituzionale del popolo Mapuche
Il riconoscimento costituzionale del popolo Mapuche per fermare le violenze. È quanto
chiesto al governo cileno dal vescovo di Temuco, mons. Manuel Camilo Vial Risopatrón.
Il presule ha lanciato il suo appello dai microfoni di radio BioBio del Cile, dove
ha sottolineato il dovere di riconoscere i Mapuche come popolazione alla pari, come
un gruppo con gli stessi diritti e doveri, che convive con tutti i cileni, nella stessa
società. Il vescovo di Temuco è il responsabile della Pastorale Mapuche e ha manifestato
la sua indignazione di fronte ai diversi incidenti che hanno visto i carabinieri aggredire
un gruppo di Mapuche durante un'azione di controllo nella zona. I Mapuche hanno anche
presentato querele e denunce ai tribunali della Giustizia. La stampa locale, secondo
le informazioni raccolte dall’agenzia Fides, ha pubblicato al riguardo notizie di
diversi abusi da parte delle forze speciali dei carabinieri nel comune di Ercilla,
in modo specifico contro la comunità Mapuche di Temucuicui, dove sono state malmenate
e aggredite perfino le autorità della comunità Mapuche, solo perché facenti parte
della popolazione indigena. “La violenza esistente nel conflitto fra le comunità e
lo Stato cileno è un brutto segno della nostra società” ha detto infine il vescovo,
sottolineando che la questione Mapuche deve essere affrontata in modo urgente e con
decisione. (M.G.)