Caritas Internationalis: promulgati i nuovi Statuti e Regolamento Interno
Sono 61 anni che Caritas Internationalis, con le sue 162 organizzazioni caritative,
disseminate in oltre 200 Paesi e territori, fornisce aiuti alle vittime delle emergenze
umanitarie, di conflitti, di disastri naturali, riuscendo allo stesso tempo a costruire
ponti di dialogo in zone devastate dai conflitti politici e sociali. A otto anni dal
Chirografo “Durante l’Ultima Cena” firmato da Giovanni Paolo II, che conferiva personalità
pubblica, giuridica e canonica a Caritas Internationalis, sono stati promulgati i
nuovi Statuti e Regolamento Interno, frutto di una lunga collaborazione e riflessione
tra Segreteria di Stato, Pontificio Consiglio Cor Unum e Caritas Internationalis,
oltre ad altri organismi interessati. Gli Statuti e il Regolamento Interno sono accompagnati
da un Decreto Generale, di cui ci parla FrancescaSabatinelli:
Il nuovo Decreto
Generale, a firma del segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone, delinea, sin
dai suoi primi articoli, le competenze dei dicasteri di riferimento di Caritas Internationalis,
stabilendo in primis il rafforzamento del ruolo di Cor Unum, il Pontificio Consiglio
che segue l’attività istituzionale di Caritas Internationalis. Gli articoli successivi
chiariscono, tra gli altri punti, le nuove linee guida per la futura normativa di
lavoro specifica per il personale di Caritas; la nomina pontificia di almeno tre membri
nel Consiglio esecutivo; i compiti di un assistente ecclesiastico e la creazione di
una Commissione di Assistenza; il nulla osta della Santa Sede per le candidature a
presidente e segretario generale, come già previsto nel Chirografo “Durante l’Ultima
Cena”, al quale però si aggiunge quello per la candidatura del tesoriere. A spiegare
il nuovo quadro giuridico di Caritas Internationalis è mons. Osvaldo Neves de Almeida,
officiale della Segreteria di Stato che in un testo ribadisce quanto già detto dal
Papa nell’udienza del maggio 2011 ai partecipanti all’Assemblea generale di Caritas
Internationalis, quando aveva ricordato il profilo universale di Caritas Internationalis
chiamata ad esercitare il suo compito specifico in nome della Chiesa e a portarne
quindi il messaggio anche nella vita politica e sociale sul piano internazionale.
La Santa Sede, da parte sua, si legge, vigilerà affinché “tanto la sua azione umanitaria
e di carità, come il contenuto dei documenti che essa diffonde, siano in sintonia
con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa”. In conclusione mons. Neves
de Almeida ribadisce come, a giudizio della Santa Sede, la nuova normativa complementare
del Chirografo “Durante l’Ultima Cena”: “mette in piena luce l’identità distintiva
di Caritas Internationalis, che è nel contempo la sua forza e ciò che può rendere
la sua opera particolarmente efficace”.
I nuovi Statuti e Regolamento Interno
non riguardano le Caritas nazionali o diocesane, che mantengono la loro autonomia
perché dipendenti dalle rispettive Conferenze Episcopali. Potrebbero però essere di
ispirazione per queste ultime nel caso volessero rivedere gli Statuti delle loro Caritas.
Ma cosa è Caritas Internationalis e come è nata? RobertoPiermarini
lo ha chiesto al cardinale RobertSarah, presidente del Pontificio Consiglio
Cor Unum:
R. - Caritas
Internationalis (CI) è una Confederazione formata dalle Caritas nazionali, con lo
scopo di coordinarne le attività a livello internazionale. I Pontefici hanno promosso
e appoggiato Caritas Internationalis, come espressione della grande attività caritativa
della Chiesa, che si estende in tutto il mondo e interviene in ogni forma di povertà.
Una tale stima manifestata da parte dei Pontefici dimostra quanto CI sia una istituzione
ecclesiale preziosa all’interno della Chiesa stessa. Caritas Internationalis è una
organizzazione che opera soprattutto nel campo delle emergenze umanitarie; è inoltre
grandemente apprezzata per il lavoro svolto in ambito pubblico. Per il Giubileo del
1950, Papa Pio XII stabilì a Roma un organismo che potesse operare a livello di Chiesa
universale, riunendo le agenzie caritative nazionali riconosciute dai rispettivi Vescovi,
al fine di promuovere la conoscenza reciproca, e rendere più efficace il coordinamento
e la collaborazione, nello svolgere le attività caritative in ogni parte del mondo.
Per sua origine e natura, quest’organismo è profondamente legato ai Pastori della
Chiesa e, in special modo, al Successore di Pietro, che presiede sulla carità universale;
inoltre, le azioni di questo organismo si ispirano al Vangelo e alla tradizione della
Chiesa.
D. - Qual’è il rapporto tra Caritas Internationalis e Cor Unum?
R.
- Nel 2004, Papa Giovanni Paolo II ha conferito a Caritas Internationalis la personalità
giuridica canonica pubblica, e pertanto, al Pontificio Consiglio Cor Unum (fondato
dal Papa Paolo VI nel 1971), è stato assegnato il compito di seguirne e accompagnarne
le attività, sia a livello internazionale che regionale. Il Pontificio Consiglio deve
promuovere l’identità e lo spirito ecclesiale all’interno della Confederazione, e,
in particolare, deve vegliare affinché le attività dei suoi membri, coordinate a livello
internazionale, vengano realizzate in collaborazione con le Chiese particolari coinvolte
ed in comunione con i rispettivi Pastori.
D. - Perché Caritas Internationalis
sta adottando nuovi Statuti e Regolamento Interno?
R. - La revisione degli
Statuti e del Regolamento Interno si è resa necessaria per meglio aderire al Chirografo
“Durante l’Ultima Cena” firmato da Papa Giovanni Paolo II il 16 settembre 2004, conferendo
in tal modo una personalità pubblica, giuridica e canonica a Caritas Internationalis.
Questo nuovo status giuridico doveva essere incorporato – in tutti i suoi aspetti
– negli Statuti della Confederazione. Inoltre, alcuni nodi di carattere dottrinale
ed amministrativo – oltre alla comunicazione con la Santa Sede - hanno evidenziato
la necessità di una maggiore chiarezza riguardo al ruolo e alle competenze della Santa
Sede stessa, che costituisce il punto di riferimento per la struttura e le attività
di CI, in tal modo le relazioni reciproche potranno essere migliorate, e affinché
vi sia una collaborazione effettiva ed efficace. I nuovi Statuti e Regolamento Interno
sono accompagnati da un Decreto Generale firmato dal Cardinale Segretario di Stato.
E’ un documento che ha lo scopo di integrare ed interpretare il Chirografo del 2004,
e costituisce così un riferimento per i nuovi Statuti. In particolare, il Decreto
Generale pone l’accento sulle competenze dei Dicasteri e degli Uffici della Santa
Sede che hanno il compito di accompagnare e guidare CI nello svolgimento delle sue
attività. Per espresso desiderio del Santo Padre, il Decreto include anche altri elementi
utili ad affrontare le sfide, e ad assicurare che CI possa operare in legittima autonomia
e possa continuare ad essere un grande strumento e l’espressione della carità e della
compassione delle Conferenze Episcopali e della Santa Sede.
D. - Quali sono
i cambiamenti importanti rispetto agli Statuti precedenti?
R. - I nuovi Statuti
e Regolamento Interno hanno cercato di preservare per quanto possibile il testo precedentemente
adottato. Nello specifico, i nuovi Statuti vogliono precisare il Chirografo del 2004
non solo per quanto concerne il ruolo del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, esplicitandone
maggiormente le competenze sia circa gli aspetti interni delle attività istituzionali
di CI, che sull’approvazione di testi a contenuto dottrinale o morale; al contempo,
questi nuovi Statuti aiuteranno ad esplicare in modo efficace la missione ecclesiale
di Caritas Internationalis e la comunione di fede e carità negli interventi umanitari.
Poiché CI ha personalità giuridica pubblica e partecipa al munus pastorale del Santo
Padre, la Santa Sede desiderava esprimere in tal modo il suo apprezzamento per le
attività svolte da Caritas, affinché Caritas possa continuare ad essere uno strumento
della Chiesa a servizio della Pastorale della Carità. Tutto ciò è importante, in quanto
Caritas è un’organizzazione largamente riconosciuta e apprezzata a livello internazionale.