2012-04-30 11:10:46

La “generazione Wojtyla” a Tor Vergata per il primo anniversario di Beatificazione


Rivivere l’emozione e la comunione spirituale della Gmg di Roma. Con questo auspicio si tiene, stasera alle ore 20 a Tor Vergata, una Veglia di preghiera per Giovanni Paolo II, nel primo anniversario della Beatificazione. Un evento che è stato ricordato ieri dal Papa al Regina Caeli. La Veglia, a cui prenderanno parte giovani romani ma anche provenienti da tutta Europa, sarà presieduta dal cardinale vicario, Agostino Vallini. Sull’importanza di questo avvenimento, Alessandro Gisotti ha intervistato don Maurizio Mirilli, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Roma:RealAudioMP3

R. – E’ quasi un bisogno quello di fare memoria della Beatificazione. C’è proprio un bisogno da parte dei giovani ed anche degli ex-giovani che, in qualche modo, hanno vissuto tante bellissime esperienze con Giovanni Paolo II: un bisogno di radunarsi insieme in quel luogo, Tor Vergata, che è stato così importante per tutti gli italiani. E’ la prima volta che organizziamo un grande evento sotto quella Croce: è anche un modo per riappropriarsi di quello spazio che è stato così importante per tanti giovani. E’ il luogo in cui Giovanni Paolo II ha invitato i giovani a non rassegnarsi, a lottare per il bene. In un periodo di crisi come quella attuale, abbiamo ancora bisogno di sentire questo messaggio.

D. – Il Papa, in quell’occasione, disse: “Questo chiasso ha sentito Roma e non lo dimenticherà più”. Era il chiasso della gioia, che ritorna a Tor Vergata…

R. – Esattamente. Questo chiasso bello, pulito, che però ha da dire qualcosa d’importante. In quel luogo, milioni di giovani hanno ascoltato, riflettuto, gioito e pregato insieme. Gli ex-giovani, che magari adesso sono trentenni o quarantenni, vogliono ancora gioire e magari vogliono farlo con i giovani di oggi, con quelli più piccoli, per dire loro che si può fare chiasso non in modo distruttivo ma in modo costruttivo, per una società migliore.

D. – I giovani di oggi, i giovani di ieri della Gmg del 2000, che magari oggi sono genitori. Per dire, la trasversalità dei Santi…

R. – Spesso, mi chiedono del Papa amato dai giovani o del Papa dei giovani. In realtà, Giovanni Paolo II è il Papa di tutti e continua a esserlo. Dal cuore giovane, naturalmente, è innamorato dei giovani e quindi è molto vicino ai giovani di allora come a quelli di oggi. Quando un giovane percepisce una vicinanza – e i Santi sono vicini alle persone – allora aprono il cuore.

D. – Anche la scelta del modo di celebrarlo, cioè una veglia di preghiera: tutto inizia con la preghiera e, quindi, con l’incontro con Gesù…

R. – Esatto. La gioia è quella che scaturisce da quest’incontro bellissimo che viviamo, con la preghiera, con il Signore. Il Papa Giovanni Paolo II diceva proprio questo ai giovani: che il modo più bello ed autentico per poter cambiare il mondo, anche nella concretezza, parte da quest’incontro personale. Il che, poi, significa cambiare la propria vita.

D. – Quale invito si sentirebbe di fare ai giovani e ai meno giovani che ascoltano la nostra Radio per questa veglia di preghiera in onore di Giovanni Paolo II?

R. – L’invito è quello di partecipare. Mi rivolgo soprattutto a tutte quelle persone che hanno vissuto la bellissima esperienza del Duemila, ma anche ai ragazzi più giovani, che magari hanno solo sentito dire o sentito parlare di questo luogo. Forse, tanti di loro non lo hanno mai visto: bene, venite tutti sotto la Croce di Tor Vergata, sotto questa Croce enorme, in un luogo che, tra l’altro, è stato anche ristrutturato e rimesso a posto.







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