2012-04-29 13:31:20

Il Papa ordina nove sacerdoti. Al Regina Caeli: giovani siate attenti alla voce di Dio


Quando il peso della Croce si farà più pesante, quella sarà l’ora più preziosa: lo ha ricordato Benedetto XVI ai nove seminaristi della diocesi di Roma, ordinati durante la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, nella IV domenica di Pasqua intitolata al Buon pastore, come da tradizione romana. Un auspicio particolare, nell’odierna Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre ha poi rivolto al Regina Caeli perché tutti i giovani siano attenti alla voce di Dio. Il servizio di Roberta Gisotti: RealAudioMP3

‘Il buon pastore dà la propria vita per le pecore’, “Gesù insiste - ha rammentato all’omelia Benedetto XVI - su questa caratteristica essenziale del vero pastore che è Lui stesso”:

“E’ questo chiaramente il tratto qualificante del pastore così come Gesù lo interpreta in prima persona, secondo la volontà del Padre che lo ha mandato”.

E il sacerdote, ha spiegato il Papa, è “colui che viene inserito in un modo singolare nel mistero dal sacrificio di Cristo, con una unione personale a Lui, per prolungare la sua missione salvifica”. “Unione che avviene grazie al Sacramento dell’Ordine” e “chiede di diventare sempre ‘più stretta’ per la generosa corrispondenza del sacerdote stesso”.

“Risalta con forza che, per il sacerdote, celebrare ogni giorno la Santa Messa non significa svolgere una funzione rituale, ma compiere una missione che coinvolge interamente e profondamente l’esistenza, in comunione con Cristo risorto che, nella sua Chiesa, continua ad attuare il Sacrificio redentore”.

Una “dimensione eucaristica-sacrificale” che “è inseparabile da quella pastorale” di cui “costituisce il nucleo di verità e di forza salvifica, da cui dipende l’efficacia di ogni attività”. Non solo – ha sottolineato Benedetto XVI - “sul piano psicologico e sociale, ma nella fecondità vitale della presenza di Dio al livello umano profondo.”

“La stessa predicazione, le opere, i gesti di vario genere che la Chiesa compie con le sue molteplici iniziative, perderebbero la loro fecondità salvifica se venisse meno la celebrazione del Sacrificio di Cristo. E questa è affidata ai sacerdoti ordinati”.

Ogni “presbitero è chiamato a vivere in se stesso ciò che ha sperimentato in Gesù in prima persona, cioè darsi pienamente alla predicazione e alla guarigione dell’uomo da ogni male del corpo e dello spirito”, fino a dare la vita per gli uomini, gesto che trova “espressione sacramentale nell’Eucarestia”, memoria perpetua della Pasqua di Gesù.

“Cari Ordinandi, questa Parola di Dio illumini tutta la vostra vita. E quando il peso della croce si farà più pesante, sappiate che quella è l’ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate”.

Conclusa la Messa, nell’odierna Giornata mondiale di preghiera le vocazioni, il pensiero del Papa è andato prima della recita del Regina Caeli a tutti i giovani perché “siano attenti alla voce di Dio che parla interiormente al loro cuori e li chiama a distaccarsi da tutto per servire Lui”.

In effetti, il Signore chiama sempre, ma tante volte noi non ascoltiamo. Siamo distratti da molte cose, da altre voci più superficiali; e poi abbiamo paura di ascoltare la voce del Signore, perché pensiamo che possa toglierci la nostra libertà. In realtà, ognuno di noi è frutto dell’amore: certamente, l’amore dei genitori, ma, più profondamente, l’amore di Dio.

“Nella Chiesa si scopre che la vita di ogni uomo è una storia d’amore”.

“Cari amici, preghiamo per la Chiesa, per ogni comunità locale, perché sia come un giardino irrigato in cui possano germogliare e maturare tutti i semi di vocazione che Dio sparge in abbondanza”.

Dopo il Regina Caeli, il Santo Padre ha rievocato la figura di Giuseppe Toniolo, beatificato stamane nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura.

“Il suo messaggio è di grande attualità, specialmente in questo tempo: il Beato Toniolo indica la via del primato della persona umana e della solidarietà”.

Solidarietà scriveva Toniolo che è “al di sopra degli stessi legittimi beni e interessi delle singole nazioni e degli Stati”.

Il Papa ha ricordato poi il sacerdote Pierre–Adrien Toulorge, sacerdote vissuto nella seconda metà del ‘700, ‘martire della verità’, beatificato oggi a Coutances in Francia.

Infine un saluto ai partecipanti all’incontro europeo degli studenti universitari, organizzato dalla diocesi di Roma nel primo anniversario della beatificazione di Giovanni Paolo II.

"Domani sera mi unirò spiritualmente a voi, per la Veglia che avrà luogo a Tor Vergata, presso la grande Croce della Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. Grazie della vostra presenza!".

Le storie di vita dei nuovi sacerdoti
Tra i nove nuovi sacerdoti che il Papa ha ordinato, otto saranno destinati alla diocesi di Roma, uno – il vietnamita Giuseppe Vu Van Hieu – alla diocesi di Bui Chu. Tre nuovi presbiteri provengono dal Pontificio Seminario Romano Maggiore. Sono diverse le storie e i percorsi che hanno portato questi giovani a consacrare la loro vita alla Chiesa. Don Marco Santarelli, ad esempio, era pilota di aerei privati con il sogno di guidare un giorno un Boeing 747. Romano, trent’anni a novembre, racconta che l’invito a seguire Cristo “senza paura”, che il beato Giovanni Paolo II rivolse ai giovani nella Gmg di Toronto nel 2002, fu lo sprone per scegliere di cambiare i propri progetti. Due anni dopo l’entrata nel seminario Redemptoris Mater, accompagnato dalla sua comunità neocatecumenale. “La realtà mi stava stretta”: così don Alfredo Tedesco, fresco di laurea in Chimica percepiva il seme della sua vocazione. Formatosi nell’Azione Cattolica nella parrocchia di Santa Maria della Mercede, a Roma, scelse di lasciare le sue certezze e tra queste anche una fidanzata che oggi era nella Basilica di San Pietro insieme al suo futuro marito. Una vocazione matura è invece quella di don Piero Gallo, 42 anni, di Capranica, vicino Viterbo. Alle spalle due anni in magistratura e otto da avvocato dello Stato. Ad accendere il suo “sì” l’ascolto delle catechesi sui dieci comandamenti tenute nella parrocchia di Santa Maria Goretti, nel quartiere Trionfale, da don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma. Accanto a don Giuseppe Cippitelli e don Claudio Fabbri ci sono anche altri sacerdoti che si sono formati al Collegio diocesano Redemptoris Mater. Si tratta del trentenne Jean Florent Agbo, ivoriano, del colombiano Jorge Alexander Suarez Barbaran, 31 anni, e di Daniele Natalizi, ventisettenne originario di Vicenza. (A cura di Benedetta Capelli)







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