Liberia: per mons. Karnley la condanna a Taylor "ha un significato inequivocabile"
“La condanna di Charles Taylor è un chiaro messaggio per tutti, non solo per la Liberia”.
È quanto ha dichiarato mons. Andrew Karnley, vescovo di Cape Palmas (città del sud-est
liberiano), a proposito del processo contro l’ex presidente liberiano, accusato di
crimini di guerra e contro l’umanità. Il vescovo - riferisce l'agenzia Sir - ha visitato
la sede internazionale di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) il 25 aprile, a poche
ore dalla sentenza di colpevolezza - per tutti gli 11 capi d’imputazione - emessa
all’Aja dalla Corte speciale per la Sierra Leone. Il procedimento giudiziario, iniziato
a Freetown (Sierra Leone) nel 2006 e poi trasferito in Olanda per motivi di sicurezza,
si concluderà il 30 maggio. “Aver chiamato Taylor a rispondere delle sue azioni -
ha detto mons. Karnley ad Acs - ha un significato inequivocabile: chi detiene il potere
deve assumersi le proprie responsabilità come tutti gli altri”. L’ex presidente ha
innescato, tra l’altro, i due conflitti civili in Liberia (1989-1996 e 1999-2003),
costati la vita a 250 mila persone, e ha finanziato il conflitto in Sierra Leone.
“Sono stati anni terribili per noi - ha raccontato il vescovo -, tanti sacerdoti sono
stati uccisi”. In quegli anni, la Chiesa ha criticato le violenze. “I cattolici sono
appena il 5 o il 6% della popolazione - ha sottolineato mons. Karnley - ma la nostra
voce è molto ascoltata”. (R.P.)