"Al di là
della pastorale dei grandi eventi bisogna insistere nel dare ai giovani spazi di ascolto
per fare verità nella loro vita". Don Mario Aversano, direttore del centro diocesano
vocazioni di Torino, riprende l'invito di Benedetto XVI a dare ai giovani un accompagnamento
spirituale per favorire il discernimento vocazionale. Nel suo Messaggio per
la 49ma Giornata di preghiera per le vocazioni il Papa sottolinea anche come la
famiglia rappresenti il miglior 'seminario della vocazione'. "La famiglia - spiega
don Aversano - è il contesto migliore per sperimentare quel 'Dio amore' di cui parla
il Papa nel suo messaggio, è il luogo per scoprire la propria identità di figli".
"D'altra parte però notiamo che le famiglie vivono con una certa fatica il fatto che
i figli possano sceglier strade diverse dalle proprie e, a volte, pongono degli ostacoli
alla loro libera scelta. Le difficoltà possono essere preziose, ma oggi un giovane
che non si sente confermato dai propri genitori vive un tracollo e non riesce a prendere
una decisione". Fondamentale è infine, come ricorda papa Benedetto, la 'dimensione
oblativa' in cui matura la scelta vocazionale. "Oggi - riflette don Aversano - a causa
di un certo predominante narcisisimo c'è il rischio di cercare in Dio qualcuno che
soddisfi i nostri bisogni, senza cogliere invece la dimensione di donazione a Dio
e agli altri che è insita nella chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata".
(a cura di Fabio Colagrande)