2012-04-27 19:52:22

Convegno in Vaticano su Giuseppe Toniolo. Domani la Beatificazione nella Basilica di S. Paolo


“Toniolo non si limitò a dare impulso alla Dottrina sociale della Chiesa, ma il suo contributo si estese all’urgenza di un cristianesimo vissuto radicalmente, da un lato con esperienze di amore mistico per Dio, dall’altro con una fede fortemente impegnata nella cultura”. Così il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, è intervenuto con un messaggio al convegno che si è tenuto ieri pomeriggio in Vaticano su Giuseppe Toniolo, alla vigilia della sua imminente Beatificazione, che sarà presieduta domani nella Basilica romana di S. Paolo fuori le Mura, alle 10.30, dal cardinale Salvatore De Giorgi. A seguire il Convegno di ieri, promosso dal Forum internazionale dell’Azione Cattolica in collaborazione con il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e con il Pontificio consiglio per i laici, c’era Michele Raviart:RealAudioMP3

Un economista e un intellettuale che si è impegnato vivere la fede nella cultura, nelle istituzioni e nel sociale. Giuseppe Toniolo incarna la figura del laico cattolico attivo nella società, in un momento storico in cui i cristiani italiani erano paralizzati dal “non expedit” di Pio IX e dalla “Questione Romana”. Franco Miano, presidente dell’Azione cattolica italiana:

“Si tratta di una figura di sposo, di padre, di docente universitario, di persona impegnata nell’associazionismo e nella vita sociale, politica e culturale del suo tempo. Una figura, dunque, che viveva immersa nella quotidianità. Un ‘Santo della vita quotidiana’. In un certo senso, è come se, attraverso questa Beatificazione, ci venisse ricordato che a tutti è possibile diventare Santi, ma non abbandonando la vita di tutti i giorni. Vivendola, piuttosto, bene, appieno, in profondità”.

Laureatosi nel 1867 a Padova con una tesi sull’"elemento etico come fattore intrinseco delle leggi economiche", Toniolo era fautore di una terza via per l’economia, lontana tanto dal collettivismo marxista quanto dall’individualismo liberale. Una visione etica dell’economia che metteva al centro l’uomo e Cristo, precorrendo temi che sarebbero stati cari al magistero di Benedetto XVI. Mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace:

“Si impegna, in modo particolare, a evidenziare l’aspetto etico delle leggi economiche. E questo lo rende, in un certo qual modo, non solo precursore della Rerum Novarum ma anche precursore della Caritas in veritate di Benedetto XVI. In quest’ultima, si insite molto sul fatto che l’economia, compresa la finanza, devono essere strutturate, finalizzate eticamente”.

Toniolo credeva fermamente nel ruolo civilizzatore del cristianesimo, attraverso un sincero confronto con la diversità. E che solo una società di “santi”, persone cioè in vera comunione con Dio, avrebbe potuto realizzare la vera giustizia nel mondo. Ancora Mons.Toso:

“Egli desiderava avere un mondo cattolico, ben scompaginato nelle sue istituzioni, a servizio della civiltà e di una società giusta che avesse una particolare attenzione ai più poveri. Si può dire che questo suo insegnamento sia fondamentale anche per recuperare, oggi, un concetto completo di democrazia che non è tale solo a livello politico, ma si realizza anche a livello sociale e civile”.

Oggi, a quasi un secolo dalla sua morte, sono ancora vive molte delle sue iniziative nell’associazionismo cattolico. Nel 1907 inaugura le Settimane Sociali, dopo che aveva dato un impulso decisivo alla fondazione dell’Università Cattolica di Milano e all’organizzazione dell’Azione Cattolica, come ci spiega Franco Miano:

“Toniolo si impegnò anche, in concreto, nella fondazione o comunque nell’ispirazione di banche di credito cooperativo, di attività sociali dirette oltre che nello spirito dell’associazionismo dell’Azione Cattolica del tempo, che, allora, era ai primi decenni della sua storia. Una storia che oggi conta più di 140 anni e ha contribuito a dare rilievo anche alla presenza dei cattolici nella vita del nostro Paese”.

La figura di Giuseppe Toniolo, portata nuovamente alla luce dall'evento ecclesiale della Beatificazione, può essere presentata come modello ai ragazzi di oggi che potrebbero vedere in lui una sicura fonte di ispirazione per il loro quotidiano. Ma come spiegare Toniolo ai giovani? Davide Dionisi lo ha chiesto al postulatore della Causa di beatificazione, il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino:RealAudioMP3

R. – Lo presenterei innanzitutto nei suoi momenti di vita più naturali. Quelli, ad esempio, in cui questo giovane si interroga sulla sua vocazione, quando si chiede se è fatto per la vita religiosa o per il matrimonio. Per cui, a un giovane direi proprio queste cose per mostrargli come si può vivere la santità all’interno della vita ordinaria.

D. – "Spread", debito sovrano, crisi economica: Toniolo come avrebbe affrontato le difficoltà della crisi attuale?

R. – Naturalmente, non possiamo fare anacronismo mettendolo all’interno della situazione attuale. Però, in un certo senso, si potrebbe dire che quanto stiamo vivendo oggi, era prevedibile per lui, pensando a ciò che disse addirittura nel 1873. E' passata un po’ di acqua sotto i ponti, eppure quello che affermava nella sua prima, grande lezione universitaria di quell’anno è che l’etica è un fattore intrinseco delle leggi economiche, e che un’economia che non si aggancia pienamente all’etica oltre ad essere immorale - perché va contro dei principi di comportamento che non possono mai essere dimenticati - fa anche del male a se stessa: diventa un’economia che, prima o poi, produce guasti.







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