Iraq: a Kirkuk, un progetto di pace unisce cristiani e musulmani
L'arcivescovado caldeo di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, ha organizzato oggi un forum
per la riconciliazione incentrato sul tema: "Costruire ponti per la pace", voluto
con forza da mons. Louis Sako e che ha visto riunite personalità del mondo cristiano
e musulmano. All'evento - riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno aderito 50 leader politici
fra cui il governatore della provincia, parlamentari, capi dei più grandi partiti
della città e sceicchi di importanti tribù. Sul fronte religioso, erano presenti capi
sciiti, sunniti, cristiani e importanti figure della comunità curda, araba, turcomanna
e assiro-caldea. Kirkuk, e più in generale tutto il Paese, sono stati teatro di una
serie di recenti attentati sanguinari che hanno seminato morte e distruzione; la partenza
dei soldati statunitensi dopo nove anni di presenza militare non ha migliorato la
situazione, pace e sicurezza restano ancora oggi un lontano miraggio. Fonti ecclesiastiche
di Kirkuk spiegano che lo scopo dell'incontro è "fornire un'occasione a tutte le parti"
per sedersi attorno a un tavolo, dialogare "in modo civile" e cercare di risolvere
problemi e divisioni "provando ad allentare la tensione, non aggravarla con le minacce".
Durante il forum odierno si sono alternati discorsi e interventi, quindi è stato presentato
un documento in sette punti preparato dall'arcivescovo mons. Sako e firmato dai delegati
come "impegno" comune sulla via del dialogo e della pace. L'applicazione dei principi
e delle direttive indicate nel documento saranno valutati da un comitato ad hoc, formato
da personalità di diversa estrazione. Nel suo intervento, mons. Sako ha rilanciato
il principio del dialogo con l'islam per una convivenza comune che superi questioni
teologiche ancora oggi inconciliabili. Per questo i cristiani devono individuare un
linguaggio che risulti "comprensibile" alla comunità musulmana. E per questo, ha aggiunto
il prelato, è necessaria una "società civile laica" che sia improntata sulla "comune
cittadinanza irakena". Per favorire l'incontro e il confronto, a Kirkuk sono stati
avviati numerosi progetti fra cui un asilo nido - frequentato da 80 bambini, il 10%
dei quali musulmano - e una scuola elementare, che sarà inaugurata nel settembre di
quest'anno. Perché la convivenza civile, spiegano i promotori, si deve promuovere
sin dall'infanzia. (R.P.)