Comunicato della Plenaria della Commissione vaticana per la Chiesa cattolica in Cina
Dal 23 al 25 aprile corrente si è riunita in Vaticano, per la quinta volta, la Commissione
che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore
importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina. In una profonda vicinanza
spirituale con tutti i fratelli e le sorelle nella fede che vivono in Cina, la Commissione
ha riconosciuto i doni di fedeltà e di dedizione che, nel corso di un anno, il Signore
ha donato alla Sua Chiesa. I Partecipanti hanno approfondito il tema della formazione
dei fedeli laici, in vista anche dell’«Anno della Fede», che è stato indetto dal Santo
Padre dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Le parole del Vangelo: “E Gesù cresceva
in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2, 52) illustrano il compito
cui sono chiamati i fedeli laici cattolici in Cina. In primo luogo, essi devono entrare
sempre più profondamente nella vita della Chiesa nutriti dalla dottrina, consapevoli
della loro appartenenza ecclesiale e coerenti con le esigenze della vita in Cristo,
che postula l’ascolto della Parola di Dio nella fede. In questa prospettiva sarà per
loro di particolare aiuto la conoscenza approfondita del Catechismo della Chiesa
cattolica. In secondo luogo, essi sono chiamati a entrare nella vita civile e
nel mondo del lavoro, offrendo con piena responsabilità il proprio contributo: amare
la vita e rispettarla dal suo concepimento sino alla sua fine naturale; amare la famiglia,
promuovendo i valori che sono propri anche della cultura cinese tradizionale; amare
la Patria, come cittadini onesti e solleciti del bene comune. Come dice pure un Saggio
cinese, “la via del grande studio consiste nel manifestare le virtù luminose, nel
rinnovare e avvicinare le persone, e nel raggiungere il bene supremo”. In terzo luogo,
i laici cinesi devono crescere in grazia davanti a Dio e agli uomini, nutrendo e perfezionando
la propria vita spirituale come membri attivi della comunità parrocchiale, e aprendosi
all’apostolato anche con il sostegno di associazioni e di movimenti ecclesiali, che
favoriscono la loro formazione permanente. Al riguardo, la Commissione ha riscontrato
con gioia che l’annuncio del Vangelo, offerto da comunità cattoliche a volte umili
e senza risorse materiali, incoraggia ogni anno molti adulti a domandare il Battesimo.
Si è sottolineata, così, la necessità che le Diocesi in Cina promuovano un serio catecumenato,
adottino il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti e curino la loro formazione
anche dopo il Battesimo. I Pastori debbono fare ogni sforzo per consolidare nei fedeli
laici la conoscenza degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, in particolare dell’ecclesiologia
e della dottrina sociale della Chiesa. Sarà altresì utile dedicare una cura particolare
alla preparazione di operatori pastorali per l’evangelizzazione, per la catechesi
e per le opere di carità. La formazione integrale dei laici cattolici, soprattutto
laddove sono in atto una rapida evoluzione sociale e un significativo sviluppo economico,
è parte dell’impegno per rendere vibrante e vitale la Chiesa locale. Si auspica, inoltre,
una speciale attenzione ai fenomeni delle migrazioni interne e dell’urbanizzazione.
Le indicazioni pratiche, che la Santa Sede ha proposto e proporrà alla Chiesa
universale per una fruttuosa celebrazione dell’«Anno della Fede», saranno certamente
accolte con entusiasmo e con spirito creativo anche in Cina. Dette indicazioni stimoleranno
la comunità cattolica a trovare iniziative adeguate per realizzare quanto il Papa
Benedetto XVI ha scritto a riguardo dei fedeli laici e della famiglia nella Lettera
del 27 maggio 2007 alla Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese (cfr nn.
15-16). I laici, dunque, sono chiamati a partecipare con zelo apostolico all’evangelizzazione
del Popolo cinese. In virtù del loro Battesimo e della Confermazione ricevono da Cristo
la grazia e l’incarico di edificare la Chiesa (cfr Ef 4, 1-16). Nel corso della
riunione, lo sguardo si è poi rivolto ai Pastori e, in particolare, ai vescovi e ai
sacerdoti che sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro
missione. Si è espressa ammirazione per la fermezza della loro fede e per la loro
unione con il Santo Padre. Essi, in modo speciale, necessitano della preghiera della
Chiesa, per affrontare le loro difficoltà con serenità e nella fedeltà a Cristo. La
Chiesa ha bisogno di buoni vescovi. Essi sono un dono di Dio per il Suo Popolo, a
favore del quale esercitano l’ufficio di insegnare, santificare e governare. Sono
inoltre chiamati a donare ragioni di vita e di speranza a tutti coloro che incontrano.
Essi ricevono da Cristo, attraverso la Chiesa, il loro compito e la loro autorità,
che esercitano in unione con il Romano Pontefice e con tutti i vescovi sparsi nel
mondo. A proposito della situazione specifica della Chiesa in Cina, si è notato
che persiste la pretesa degli organismi, chiamati “Un’Associazione e Una Conferenza”,
di porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunità ecclesiale. Al
riguardo, restano attuali e di orientamento le indicazioni, offerte nella succitata
Lettera del Papa Benedetto XVI (cfr n.7), e ad esse è importante attenersi, perché
il volto della Chiesa risplenda con chiarezza in mezzo al nobile Popolo cinese. Tale
chiarezza è stata offuscata dagli ecclesiastici che hanno ricevuto illegittimamente
l’ordinazione episcopale e dai vescovi illegittimi che hanno posto atti di giurisdizione
o sacramentali, usurpando un potere che la Chiesa non ha loro conferito. Nei giorni
scorsi, alcuni di loro hanno partecipato a consacrazioni episcopali autorizzate dalla
Chiesa. I comportamenti di questi vescovi, oltre ad aggravare la loro posizione canonica,
hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli
che vi sono stati coinvolti. Inoltre detta chiarezza è stata offuscata dai vescovi
legittimi, che hanno partecipato a ordinazioni episcopali illegittime. Molti di loro
hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha
benevolmente perdonati; altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora
fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal
senso. I Partecipanti alla Riunione Plenaria seguono con attenzione e con spirito
di carità questi penosi avvenimenti e, pur consapevoli delle particolari difficoltà
della situazione presente, ricordano che l’evangelizzazione non può avvenire sacrificando
elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica. L’obbedienza a Cristo
e al Successore di Pietro è il presupposto di ogni vero rinnovamento, e ciò vale per
tutte le componenti del Popolo di Dio. Gli stessi laici sono sensibili alla chiara
fedeltà ecclesiale dei propri Pastori. Per quanto concerne i sacerdoti, le persone
consacrate e i seminaristi, la Commissione ha nuovamente riflettuto sull’importanza
della loro formazione, rallegrandosi per il sincero e lodevole impegno nel realizzare
non soltanto adeguati percorsi di educazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale
per i seminaristi, ma anche momenti di formazione permanente per i presbiteri. Inoltre,
si è manifestato apprezzamento per le iniziative, che sono messe in atto da vari Istituti
religiosi femminili per coordinare attività di formazione per le persone consacrate.
Si è riscontrato, d’altra parte, che il numero delle vocazioni alla vita sacerdotale
e religiosa negli ultimi anni registra un sensibile calo. Le sfide della situazione
spingono ad invocare il Padrone della messe e a rafforzare la consapevolezza che ogni
sacerdote e ogni religiosa, fedeli e luminosi nella loro testimonianza evangelica,
sono il primo segno capace di incoraggiare ancora i giovani e le giovani di oggi a
seguire Cristo con il cuore indiviso. La Commissione infine ricorda che il 24
maggio prossimo, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani e
Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, sarà un’occasione particolarmente propizia
per tutta la Chiesa per invocare energia e consolazione, misericordia e coraggio,
per la comunità cattolica in Cina.