Burkina Faso-Niger: il clero esortato a rispondere alle sfide attuali aderendo a Cristo
La Chiesa oggi ha bisogno di testimoni credibili, la cui vita sia riflesso ed espressione
del radicamento totale in Cristo: è quanto ha detto il nunzio apostolico del Burkina
Faso e del Niger, mons. Vito Rallo, al clero della fraternità sacerdotale dei due
Paesi riunito la settimana scorsa per la 27.ma Assemblea generale. L’incontro, si
legge sul portale www.egliseduburkina.org, si è svolto al seminario San Giovanni Battista
di Wayalguê, nei pressi di Ouagadougou, nel Burkina Faso e vi hanno preso parte circa
300 sacerdoti. A loro il nunzio ha voluto sottolineare come l’attuale realtà socioculturale
abbia generato situazioni inedite che interpellano vivamente la coscienza e la responsabilità
dei pastori. Mons. Rallo ha però insistito sul fatto che prima d’essere una risposta
alle sfide del tempo, i sacerdoti devono basare la loro vita su Cristo, convertendosi
a Lui, poiché il segreto di una vita sacerdotale riuscita è l’intima unione con Cristo.
Gli interventi che si sono susseguiti durante l’assemblea hanno offerto riflessioni
sulle sfide del mondo attuale che anche il clero diocesano deve affrontare e sull’esigenza
di promuovere giustizia e pace, soprattutto in uno Stato come il Burkina Faso, definito
uno stato di diritto in senso formale, e comunque uno Stato fragile. I sacerdoti sono
stati esortati poi ad essere missionari, discepoli e guide. L’arcivescovo di Ouagadougou,
mons. Philippe Ouedraogo ha evidenziato che la fraternità sacerdotale, vissuta in
uno spirito di condivisione di vita e di esperienze, è necessaria e che il mondo ha
bisogno di sacerdoti che offrano una testimonianza di santità. Infine, alla celebrazione
eucaristica che ha concluso l’Assemblea della fraternità sacerdotale Burkuna/Niger,
mons. Modeste Kambou, vescovo di Gaoua, ha ricordato al clero che la santità richiede
un continuo combattimento spirituale e che di fronte alle difficoltà c’è da ascoltare
quanto dice Benedetto XVI: “Dio è più forte di tutte le forze contrarie a Dio”. (T.C.)