"Bisognerebbe valorizzare
l’isola attraverso le risorse che già ci sono: le bellezze naturali e artistiche.
Invece si adottano manovre dove si annidano solo desideri di guadagno. Vedo troppa
trascuratezza da tutte le parti. Le Tremiti sono solo una mucca da mungere. Qui la
gente viene, munge il più possibile e poi se ne va. Il bene di quest’isola è la pulizia,
che manca quasi ovunque, e ripristinarne la storia. Se solo ci si adoperasse tutti
nel riportare al lustro che meritano l'Abbazia benedettina S. Maria a Mare, un vero
gioiello del 1050, e il monastero, entrambi in totale degrado, si potrebbero dare
lavoro e turismo anche d’inverno e risolvere molti problemi. Così ai nostri microfoni
P. Massimo Hakim, parroco a S. Nicola, nelle isole Tremiti, che commenta la decisione
del Comune di mettere in vendita aree pubbliche nelle Tremiti da destinare all'edilizia
popolare. "Quando ho appreso che avrebbero voluto vendere, ho pensato che si trattava
di uno scherzo", spiega il parroco. "Vedo che gli isolani soffrono a scapito del turismo
- aggiunge - Qua la vita è sacrificata. Non c’è un panificio, non c’è macelleria,
qualche negozio di alimentari. Tutto dipende dai collegamenti con la nave da Termoli.
Ciò incide ovviamente sui prezzi. D’inverno è tutto fermo. Non ci sono più le scuole.
Eppure l’isola si presterebbe molto al turismo religioso, alla possibilità di vivere
ritiri spirituali. C’è silenzio, invita alla meditazione, a contemplare Dio nel creato.
Non è possibile lasciarla in abbandono". Matteo Orsino (Wwf Puglia) condivide
il disappunto di p. Hakim, definendo le Tremiti una bellezza appannata, e si dice
per nulla stupito del fatto che la gara sia andata deserta. "Anche negli anni
passati - ricorda - sono state proposte cose bizzarre per attirare l'attenzione sulle
Tremiti. Non era affatto questa la procedura di legge per arrivare a costruire case
economiche e popolari. Se saranno presentate d'ora in poi proposte serie di recupero
dell'isola, noi daremo tutto il nostro supporto". (di Antonella Palermo)