Crisi: tornare al primato della politica sulla finanza Dopo Todi, cattolici in
politica ancora incerti
Antonio Maria Baggio, politologo, docente Filosofia politica Università "Sophia" di
Loppiano (Fi) Qualunque situazione
di incertezza politica, che attraversi i governi e i Paesi, viene letta dai mercati
come una possibile indecisione nell’applicazione di misure che sono dei veri e propri
ordini che l’economia sembra imporre alla politica. Quello che si avverte è di passare
da un’azione di difesa, di sistemazione dei conti a una politica di crescita e di
rilancio. Ecco perché la possibile vittoria di Hollande in Francia, che andrebbe a
spezzare l’asse che si è creato in questi anni tra Sarkozy e la Merkel, potrebbe essere
un’opportunità, purché Hollande non si metta in competizione con la Germania per una
supremazia della Francia in Europa, ma riesca a collegare gli altri Paesi europei
su una politica più armonica, costruendo una nuova unità e sviluppando gli investimenti.
"Nell’attuale governo Monti noi abbiamo dei ministri che sono cattolici, cattolicissimi
anche nell’etichetta, ma questo non deve far pensare che con la presenza di ministri,
che sono personalmente di fede cattolica, si esaurisca il ruolo dei cattolici nell’azione
politica, anzi potrebbe addirittura diventare controproducente questa presenza al
governo se così si credesse". Sull'incertezza che sembra caratterizzare i laici cattolici
dopo Todi, per il prof. Baggio si è persa un’occasione nel 2005: "quando ci fu cioè
un grande sforzo dei cattolici come presenza sociale in occasione del referendum che
riguardava la procreazione artificiale; furono costruite delle reti di intervento,
furono stimolate delle competenze del mondo cattolico e fu fatto per un’azione politica".
"Forse allora bisognava non smobilitare, ma mantenere questa rete, potenziarla e questo
come attività propria dei laici, che devono diventare capaci di intervenire non semplicemente
per rispondere ad una sollecitazione, a un richiamo della gerarchia, la quale giustamente
interviene perché vede il bisogno". (intervista di Luca Collodi)