"Noto con
preoccupazione che la pastorale del turismo non è ancora entrata in diverse diocesi
e Conferenze episcopali".Lo afferma il cardinale Antonio Maria Vegliò,
presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti,
presentando il VII Congresso Mondiale della Pastorale del turismo,
in svolgimento a Cancún, Messico sul tema
'Il turismo che fa la differenza'. "In alcune aree del mondo ci sono questioni
più gravi a cui dedicare attenzione" spiega il porporato. "Ma in altre tale assenza
è inspiegabile, soprattutto dove il turismo, sia quello sociale che quello religioso,
è un fenomeno molto rilevante". Nell'intervista il card. Vegliò ricorda che il
turismo è "un’occasione privilegiata per avvicinare le culture", ma anche "uno strumento
per lo sviluppo economico" e può essere "un'occasione di contemplazione e di crescita
spirituale". Non va però dimenticato che in nome del turismo si possono "favorire
pericolosi cambiamenti urbani e medio-ambientali" e "compromettere la dignità umana
soprattutto quando si tratta di sfruttamento di esseri umani, e in particolare di
sfruttamento sessuale di minori". Infine, il card. Vegliò invita ad "approfondire
il potenziale di evangelizzazione che ci offre tale aspetto della vita umana" così
come ricorda Benedetto XVI nel suo Messaggio per questo Congresso messicano dedicato
alla Pastorale del Turismo. (a cura di Fabio Colagrande)