Vietnam: l’evangelizzazione si diffonde anche con la musica
Musica, canti religiosi e cori tradizionali sono un valido strumento di preghiera,
evangelizzazione e attrazione per i giovani vietnamiti, in una società interessata
sempre più al denaro. E' quanto emerge dal 30.mo Incontro sulla musica sacra organizzato
nei giorni scorsi a Ho Chi Minh City dalla Conferenza episcopale vietnamita. Come
riporta l’agenzia Asianews, alla kermesse alcune suore della diocesi di Nha Trang,
nel centro del Paese, hanno testimoniato che "molti giovani parrocchiani sono entusiasti
di potersi esprimere attraverso il canto. I ragazzi si appassionano e vanno ad insegnare
le canzoni nelle parrocchie vicine, sfidando pericoli e l'inclemente morfologia del
territorio". Spesso, infatti, per andare da un villaggio all'altro si impiegano giorni.
"Attraverso la musica - continuano - hanno attirato molte persone verso il cristianesimo.
A Pasqua abbiamo battezzato migliaia di adolescenti". Tra gli ospiti dell'incontro,
anche padre Kim Long, uno dei più famosi compositori di musica sacra cristiana del
Vietnam. Dopo l'ordinazione a sacerdotale del 1968, padre Kim ha sempre scritto canzoni
e inni mescolando la tradizione della Chiesa cattolica con la cultura vietnamita,
anche durante i difficili anni della dittatura comunista. Oggi in molte chiese del
Vietnam, soprattutto quelle vittime di persecuzione da parte del regime, i fedeli
cantano l'inno "Kinh Hoa Binh", la preghiera per la pace. Composta nel 1960, la canzone
è basata su una preghiera di San Francesco di Assisi ed è famosa anche fra i non cattolici.
"Per comporre un bell'inno - ha spiegato padre Kim - bisogna pregare due volte. La
prima serve per chiedere a Dio l'ispirazione per scrivere. La seconda è rivolta ai
parrocchiani che hanno bisogno di pregare per poter cantare bene". (G.A.)