2012-04-21 08:05:24

Bahrain. Manifestazioni e scontri contro il regime alla vigilia del GP di Formula 1


Ci spostiamo in Bahrain dove alla vigilia del Gran Premio di automobilismo continuano le proteste antigovernative del “Movimento 14 febbraio”. Scontri tra manifestanti e polizia si sono registrati vicino alla capitale Manama, a Budaiya circa 5mila persone sono scese in piazza contro l’evento sportivo che – dicono – svia dalle violazioni dei diritti umani messe in atto dal regime. Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

E’ il terzo “giorno della rabbia” in Bahrain. Mentre i bolidi di formula uno si preparano alla competizione di domani, manifestazioni, proteste di piazza con scontri e lanci di molotov, si registrano in diverse città del Paese. Il Movimento 14 febbraio, nato un anno fa nell’ambito della primavera araba, ribadisce le violazioni dei diritti umani da parte dei regnanti, chiede la liberazione dell'attivista Abdulhadi al-Khawaja, in sciopero della fame da oltre 70 giorni, e denuncia l'arresto
di quasi un centinaio di dissidenti in un anno. Per questo sono stati indetti i tre giorni della "rabbia". Il GP di formula uno – dicono – svia l’attenzione dalla realtà del Paese dove la libertà di espressione e dissenso è schiacciata senza mezzi termini. La Fia, la Federazione Internazionale automobilismo, intanto fa sapere che la sicurezza dell'evento non e' in questione, e che l'edizione 2012 nella capitale Manama non verra' cancellata come quella precedente, dopo che le violenze nel arcipelago avevano provocato la morte di oltre 30 persone. Anche il principe Salman ben Hamad ben Isa Al Jalifa in conferenza stampa ha assicurato che la gara si correrà regolarmente. "Un annullamento rinforzerebbe solo gli estremisti”, ha ribadito precisando che il Gran Premio, “è qualcosa di positivo per la nazione, non qualcosa che la divide". La scuderia Force India comunque ieri si e' ritirata dalla prove libere, motivando la scelta con "ragioni logistiche”. In questo scenario Anonymous, gli hacker della rete, hanno paralizzato il sito web del Gran Premio chiedendo l’intervento della comunità internazonale. "Per un anno - si legge in sintesi - il popolo del Bahrein ha lottato contro il regime oppressivo del re Hamad bin Al Khalifa che trarrà profitto dalla competizione continuando a punire interi villaggi in dissenso.







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