Bolivia. Il cardinale Terrazas: nei conflitti sociali prevalgano la via pacifica e
il dialogo
"La Chiesa è chiamata a dare voce ai poveri che chiedono giustizia, ad alzare la sua
voce dove non si rispettano i diritti umani. Dove le persone vengono perseguitate
per le loro idee, dobbiamo farci sempre presenti, per ricordare che qualsiasi cosa
si pretenda raggiungere lo si deve fare nella prospettiva del rispetto della dignità
umana". Con quest'esortazione, ieri, l'arcivescovo di Santa Cruz e Presidente dell'Episcopato
boliviano, cardinale Julio Terrazas, ha aperto i lavori della 93.ma Assemblea plenaria
episcopale che concluderà martedì prossimo con una dichiarazione. Con evidente riferimento
a numerosi conflitti sociali che preoccupano il Paese - lavoratori della salute, professori,
popoli autoctoni, commercianti - il cardinale Terrazas ha rilevato: "Di fronte ai
conflitti e scontri dobbiamo ribadire che l'unico modo di risolvere i problemi passa
attraverso l'uso di mezzi pacifici e del dialogo sincero e rispettoso guardando e
difendendo sempre il bene comune" (...) Perciò chiedo a tutti, ha aggiunto il porporato,
"con affetto e rispetto", che nel caso di richieste, rivendicazioni e proteste "non
si faccia ricorso ad azioni" che ostacolano "la ricerca di soluzioni umane" mettendo
a "repentaglio la propria vita o quella di altre persone". L'arcivescovo di Santa
Cruz anticipando temi centrali dell'agenda episcopale ha parlato anche sul diaconato
permanente e sul V Congresso Nazionale Eucaristico del 2014 così come sulla presenza
della Chiesa nei mezzi di comunicazione sociale. (A cura di Luis Badilla)