Tunisia: il presidente condanna fenomeni di intolleranza religiosa contro i cristiani
Il Presidente della Tunisia Moncef Marzouki ha condannato, nei giorni scorsi, gli
attacchi contro la Chiesa ortodossa russa della Resurrezione a Tunisi. La chiesa,
ubicata nella centrale Avenue Mohammed V della capitale tunisina, è stata oggetto
in questi mesi di ripetute aggressioni e minacce da parte di gruppi di integralisti
islamici. L’ultima in ordine di tempo risale al 30 marzo scorso, quando un militante
islamista ha coperto con dei sacchi della spazzatura le croci sulla facciata dell’edificio.
Il responsabile è stato individuato e interrogato dalla polizia. Il sito internet
tunisino “Business News” ha riportato altri attacchi vandalici anche contro il cimitero
cristiano di Montplaisir, a Tunisi, dove diverse croci sono state divelte. Di fronte
al ripetersi di questi episodi di intolleranza il presidente Marzouki ha deciso di
intervenire personalmente con una visita alla Chiesa della Resurrezione in occasione
della Pasqua ortodossa lo scorso week-end. Accompagnato dal Ministro della Giustizia
Nouredine B’hiri Marzouki è stato ricevuto dall’ambasciatore russo in Tunisia. In
un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa tunisina Tap, il Capo dello Stato tunisino
ha ribadito che la Tunisia condanna queste aggressioni definendole “atti isolati che
non riflettono il modo di intendere i precetti dell’Islam del popolo tunisino che
bandisce il cieco fanatismo”. Marzouki ha quindi assicurato ai fedeli ortodossi in
Tunisia che la libera pratica dei loro riti religiosi sarà garantita. In questi mesi
si sono moltiplicati nel Paese gli episodi di intolleranza religiosa ad opera di piccoli
gruppi salafisti che vorrebbero trasformare la giovane democrazia tunisina in un regime
islamico. Il nuovo governo di Tunisi guidato dal Partito islamico moderato Ennahda
è stato messo sotto accusa in questi mesi dalla stampa locale per il suo immobilismo
di fronte a questa escalation di violenze di marca fondamentalista. (L.Z.)