Messico: i vescovi incontrano i 4 candidati alle presidenziali del primo luglio
Oltre 120 vescovi del Messico sono riuniti per la loro 93.ma Assemblea plenaria presso
il "Lago di Guadalupe" (Municipio di Cuautitlán Izcalli). Nel corso dell'incontro
stanno ricevendo e ascoltando i 4 candidati alle elezioni presidenziali del mese di
luglio. In particolare, e in armonia con il tema della plenaria - "Le nostre famiglie,
discepole e missionarie di Gesù"- i vescovi desideranno ascoltare da questi politici
le loro politiche e principi nell'ambito della famiglia severamente insediata da molteplici
fattori culturali, etici, economici e politici. Secondo l'agenda, la prima ad essere
ricevuta martedì scorso è stata la militante del Pan (Partito d'Azione Nazionale),
Josefina Vázquez Mota; oggi sarà la volta del candidato del "Movimiento Progresista",
Andrés Manuel López Obrador e quello dell'alleanza "Compromiso por México", Enrique
Peña Nieto. Infine, domani sarà il turno di Gabriel Quadri de la Torre, aspirante
della "Nueva Alianza a la Presidencia de la República". Gli incontri hanno carattere
privato e dunque non sarà consentito l'ingresso alla stampa. I candidati avranno un
tempo adeguato per fare un'esposizione generale del proprio programma e poi si renderanno
disponibili per rispondere alle richieste dei vescovi. E' certo che molte di queste
domande riguarderanno questioni come la povertà, lo sviluppo, l'educazione, la salute
e i diritti umani anche perché sono tutte questioni che fanno parte degli argomenti
sui quali rifletteranno gli stessi vescovi, i quali, tra l'altro, com'è tradizione,
riceveranno sia il Ministro degli Interni, Alejandro Poiré Romero, sia il Governatore
dello Stato di México Eruviel Ávila Villegas. Il 20 marzo scorso, in un ampio documento
intitolato "La democrazia in Messico ha bisogno di consolidarsi nella pace, nello
sviluppo, nella partecipazione e nella solidarietà", i vescovi messicani si erano
detti convinti "che il sistema democratico è l'opzione migliore per la costruzione
e lo sviluppo di una società equa". Ricordando inoltre che la pace "non è l'assenza
di equilibrio tra forze avversarie", i presuli rilevano che per raggiungerla occorrono
"una corretta concezione della persona umana" e "un ordine fondato sulla giustizia
e sulla carità". La sfida etica che affronta il Paese e le sue istituzioni esige la
"partecipazione (di tutti i cittadini) nella cosa pubblica, senza lasciare questo
compito solo ai militanti dei partiti", sottolinea il documento dei vescovi che dopo
un'ampia analisi sulla povertà di molti messicani, insistono: "Per recuperare la nobiltà
e il significato della politica serve, perché indispensabile, la partecipazione dei
cristiani nella vita pubblica". In conclusione i vescovi esortano tutti all'esercizio
del "diritto-dovere del voto che deve accompagnarsi sempre dalla presenza attiva nelle
istituzioni tramite la partecipazione, la collaborazione e la vigilanza".(A cura
di Luis Badilla)