Mali: i Missionari salesiani lanciano un appello per la situazione nel Paese
La Procura missionaria salesiana di Madrid ha lanciato un appello sulla situazione
critica che il Mali sta vivendo in questi giorni per l’instabilità dovuta ai conflitti
scoppiati nel nord del Paese nei primi giorni di aprile. All’incerta situazione socio-politica
si affiancano la siccità e la mancanza di viveri e un preoccupante allarme per il
reclutamento dei giovani. Una settimana fa i ribelli tuareg hanno proclamato l’indipendenza
del nord del Mali. Il potere è però di fatto esercitato in vaste zone dal movimento
islamico Ansar Dine, che controlla tutte le principali città della regione, fra cui
Timbuctu. Secondo un bilancio realizzato dall’Afp sono ora 21 gli ostaggi sequestrati
nella regione del Sahel. Le Ong, impegnate in progetti umanitari, hanno sospeso le
loro attività. “Decine di camion con oltre 150 persone ciascuno giungono a Bamako
ogni giorno. Sono centinaia le persone che provengono dal nord a causa del conflitto
e della fame” riporta il comunicato della Procura di Madrid. I dati riportati dalle
agenzie internazionali indicano che oltre 200.000 persone hanno abbandonato la propria
casa. “Nel nord la situazione è critica. Si rende necessario un corridoio umanitario
per assistere le persone” precisa il comunicato. Gli sfollati raccontano di atrocità
che si stanno compiendo al nord: incendi di case, campi. A Bamako i salesiani hanno
avviato le lezioni del centro professionale e la maggioranza degli allievi partecipa
attivamente; solo qualcuno è assente a motivo della mancanza di mezzi di trasporto
o per questioni economiche. È forte il senso patriottico tra la gente e i giovani
che voglio riscattare il nord del Paese. L’esercito sta reclutando giovani per combattere
e, dopo 15 giorni di addestramento, questi partono verso il nord del Mali. (L.Z.)