India: Congresso missionario della Conferenza dei religiosi sull'evangelizzazione
Per evangelizzare la nostra società dobbiamo cominciare ad evangelizzare noi stessi.
È la riflessione con cui il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza
episcopale indiana (Cbci) ha introdotto martedì a Bangalore i lavori del Congresso
missionario organizzato dalla Conferenza dei religiosi dell’India (Cri) sul tema “Lascia
brillare ancora di più la tua luce”. Al centro dell’incontro, che ha visto riuniti
fino questa sera 300 tra sacerdoti, religiosi e religiose da tutte le diocesi indiane,
la sfida dell’evangelizzazione in India analizzata sotto diverse prospettive. “La
Chiesa – ha detto il cardinale Gracias nel suo intervento di apertura ripreso dall’agenzia
Ucan – ha bisogno di essere evangelizzata e deve quindi evangelizzare raccontando
a chi crede e a chi non crede la storia di Gesù”. L’arcivescovo di Bombay ha quindi
sottolineato l’importanza di impregnare la cultura, l’economia, la vita civile e politica
dei valori morali ed evangelici affinché siano al servizio dell’uomo. Per l’arcivescovo
di Bangalore, mons. Bernard Moras, il principale ostacolo all’evangelizzazione e alla
promozione dei valori cristiani in India oggi è la secolarizzazione delle stesse istituzioni
ecclesiali. Nella sua relazione introduttiva ha quindi esortato la Chiesa indiana
a coinvolgere di più i fedeli e a promuovere un maggiore senso di appartenenza ecclesiale.
I rapporti con le altre comunità religiose e in particolare con la maggioranza indù
sono stati tra gli argomenti al centro dell’intervento dell’arcivescovo maggiore dei
siro-malankaresi Baselios Mar Cheemis che ha invitato ad un atteggiamento più aperto
e rispettoso verso gli indù e a non considerarli come una minaccia alla comunità cristiana.
“Dobbiamo riconoscere che la stragrande maggioranza degli indù ci ha protetti sin
da quando il cristianesimo è arrivato in India”, ha sottolineato il presule, osservando
che è “esagerato” parlare di una persecuzione generalizzata contro i cristiani nel
Paese. Le violenze anti-cristiane salite agli onori delle cronache in questi anni
sono in realtà fenomeni “episodici” e “circoscritti” ad alcune aree negli Stati dell’Orissa,
del Karnataka e del Gujarat. Mons. Cheemis ha poi ricordato che l’evangelizzazione
è una vocazione imprescindibile della Chiesa e che essa consiste essenzialmente nella
testimonianza dell’”autentica fede cristiana”. Questa si concretizza non solo nella
predicazione, nell’annuncio del Vangelo e nel culto, ma anche con le opere della Chiesa
nel campo sanitario, educativo e della promozione umana. A questo proposito, il padre
carmelitano Jose Panthaplamthottiyil, presidente della sezione dei sacerdoti regolari
all’interno della Cri, ha sottolineato che la Chiesa deve porre al centro della sua
azione i poveri e gli emarginati se vuole radicare il messaggio di Cristo in India
. Ai partecipanti è giunto anche un messaggio del cardinale Fernando Filoni, Prefetto
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. I lavori sono terminati ieri
con un Messaggio e l’interramento di un Albero della Missione. (L.Z.)