Filippine: iniziativa della Chiesa contro il progetto di legge sulla salute riproduttiva
È necessario rafforzare l’educazione dei giovani per contrastare il progetto di legge
sulla salute riproduttiva: è quanto afferma mons. José Oliveros, vescovo di Bulacan,
nella Filippine. Il presule ribadisce così l’opposizione della Chiesa locale al Reproductive
Health Bill (Rh Bill), sul quale, nel Paese, è in corso un ampio dibattito da diversi
anni: il testo, attualmente in discussione in entrambe le Camere del Congresso, rifiuta
l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare, invitando
le coppie a non avere più di due figli, sanziona l’obiezione di coscienza di medici
e operatori sanitari e favorisce la sterilizzazione volontaria. Una nuova sessione
di discussione sulla normativa è prevista per il 7 maggio, nella sede del Congresso.
“Dobbiamo sostenere i nostri sforzi per combattere questo progetto di legge – ribadisce
mons. Oliveros – E dobbiamo insegnare ai giovani la sacralità della vita umana”. Un
principio da attuare perché, spiega il presule, “innanzitutto il valore della vita
umana è parte integrante della formazione delle giovani generazioni. Esse dovrebbero
imparare sin da subito che l’esistenza dell’uomo è preziosa, in quanto è un dono di
Dio”. Infine, mons. Oliveros esprime l’auspicio che “anche i ragazzi possano prendere
parte alla riflessione su questo progetto di legge, in modo tale che esso non venga
approvato”. Dal canto loro, la Chiesa filippina e le e associazioni cattoliche sostengono
il Natural Family Programme (Nfp), che mira ha diffondere tra la popolazione una cultura
di responsabilità e amore, basata sui valori cristiani. (I.P.)