Disoccupazione, Fmi: l’Europa rischia una generazione perduta. In Italia oltre 5 milioni
tra inattivi e disoccupati
Nell’Unione Europea la disoccupazione si mantiene in molti Paesi, in primis Spagna,
a livelli molto elevati ed il rischio è di avere una “generazione perduta”. A lanciare
l’allarme è Christine Lagarde, direttore del Fondo Mondo Monetario Internazionale.
A destare preoccupazione sono anche i dati, diffusi dall’Istat, sul numero in Italia
degli inattivi, ovvero delle persone che non cercano un impiego ma sono disponibili
a lavorare. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
In Italia sono
quasi 3 milioni e rappresentano l’11,6% della forza lavoro, il triplo della media
europea. A questo esercito di inattivi bisogna aggiungere i disoccupati, oltre due
milioni, che in base a quanto rettificato dal Ministero del Lavoro, continueranno
ad usufruire, nei casi previsti dalla legge, dell’esenzione del ticket per prestazioni
sanitarie specialistiche. La Cgil chiede al governo di dare risposte effettive ai
giovani e annuncia che il prossimo 10 maggio si terrà una mobilitazione nazionale
contro il precariato. Sono preoccupanti anche i dati sull’industria: secondo l’Istat
il fatturato sale a febbraio su base mensile del 2,3%, ma cala dell’1,5% su base annua.
“La vera emergenza – ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia - è
la restrizione del credito”. Dall’Unione Europea arrivano, intanto, conferme alle
previsioni indicate dal “Documento di economia e finanza”, approvato ieri dal consiglio
dei ministri, e alle parole del premier Monti, secondo cui la crescita ci sarà, ma
nel 2013 e solo dopo sacrifici e riforme. E’ considerato raggiungibile l’obiettivo
dell’avanzo primario nel 2013 ed è ritenuto in linea con le previsioni formulate dalla
Commissione europea, il rapporto deficit/Pil per il 2013 allo 0,5% previsto nel “Documento
di economia e finanza”.