2012-04-18 12:31:11

Il cardinale Antonelli a Lisbona: “La famiglia insostituibile risorsa della società”


Intervenendo ieri ad un convegno sulla famiglia a Lisbona, il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, ha ricordato la stretta attualità della “Familiaris Consortio”, enciclica del 1981 scritta da Giovanni Paolo II. “Magna Charta – l’ha definita – del molteplice impegno ecclesiale e civile dei cattolici a servizio della famiglia”. Il porporato ha anche evidenziato “la deriva individualista” di questi tempi nei quali si tende a reinterpretare i diritti dell’uomo, stravolgendo il loro senso originario”, tanto che oggi prevale un clima in cui “il matrimonio si riduce a un rapporto affettivo di carattere privato tra due individui”, per cui, ad esempio, si rivendica “il diritto degli omosessuali a contrarre matrimonio o almeno ad equiparare in tutto la loro relazione al matrimonio, senza tener conto che la giustizia non consiste nel dare a tutti le stesse cose”. La famiglia – ha aggiunto il cardinale – nasce da una doppia donazione personale: “quella reciproca dell’uomo e della donna, quella dei genitori ai figli e si costruisce secondo la logica della gratuità”. In questo senso è “la prima e insostituibile risorsa della società” perché “genera i nuovi cittadini” e “produce i beni relazionali primari che plasmano l’identità personale”. La famiglia alimenta, poi, le virtù civili come “il rispetto, la fiducia, la solidarietà, la cooperazione, la responsabilità, la sobrietà e la propensione al risparmio” e “trasmette non solo il patrimonio genetico, ma anche quello culturale, etico e religioso; tutela i più deboli, come i bambini, gli anziani, i disabili, i malati; svolge il lavoro domestico di cura, che è di enorme valore, anche se non viene conteggiato nel Pil”. Inoltre fa da “ammortizzatore sociale”, con “l’integrazione dei redditi individuali” e l’avvio delle “imprese familiari, che in molti Paesi costituiscono la struttura portante dell’economia”. Pertanto è necessario - come sosteneva il beato Giovanni Paolo II - che le famiglie si mobilitino “culturalmente e politicamente” per “costruire una società più attenta ai loro diritti”. (B.C.)







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