2012-04-17 14:19:26

Un convegno celebra i 400 anni dell'Archivio Segreto Vaticano


L’Archivio Segreto Vaticano, dove sono custoditi tutti gli atti e i documenti della Santa Sede, celebra quest’anno il quarto centenario dalla sua fondazione. Tra le iniziative in corso, tra cui la mostra “Lux in Arcana” in Campidoglio, un convegno in Vaticano, intitolato “Religiosa Archivorum Custodia”. A partire da questa mattina, e per due giorni, importanti studiosi ripercorreranno la storia dell’archivio, la sua importanza culturale e i risultati delle ricerche più recenti. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

Ammantato da un’aura di mistero dovuta a una superficiale interpretazione del suo nome, l’Archivio Segreto Vaticano – dove “segreto” va inteso nell’accezione latina di “privato” – è una raccolta di documenti eccezionali, unica per dimensioni e profondità storica. Costituito originariamente da manoscritti risalenti al pontificato di Gregorio VII (1073-1085) e sopravvissuti allo scisma avignonese, l’Archivio fu fondato da Paolo V Borghese nei primi anni del Seicento, come ci spiega mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio.

“L’Archivio vaticano si sviluppa verso il 1611, i primi versamenti terminano nel 1614, ma poi proseguono ancora. Quindi, sono secoli e secoli di registrazione di lettere partite dai Papi o ricevute dai Papa, di documenti della Camera Apostolica, e naturalmente di documentazione diplomatica dei vari nunzi, delle missioni diplomatiche, dei Concili, dei Sinodi etc. Allora, l’archivio stava in 400 metri lineari. Oggi, raggiunge 85 chilometri lineari.

Istituito “per servire il Romano Pontefice e la sua Curia”, l’archivio fu spostato per volontà di Napoleone a Parigi nel 1810, per poi tornare a Roma dopo il Congresso di Vienna. Superate le perdite dovute al trasferimento, l’Archivio fu poi aperto alla libera consultazione degli studiosi da Papa Leone XIII nel 1881. Da quel momento, non si contano gli istituti internazionali sorti a Roma per studiare i documenti dell’archivio, come ci spiega lo storico tedesco, Arnold Esch:

“E’ il più grande Archivio al mondo, almeno per quanto riguarda il Medioevo, e soprattutto è un Archivio con un materiale universale. Qui, sono nati studi e libri francesi, dove non appare nessun francese, e libri tedeschi dove non appare nessun tedesco, perché è un materiale che è di tutti.

Nonostante l’impegno degli studiosi, buona parte dell’Archivio segreto rimane ancora inesplorata. Si tratta non solo, come è ovvio, dei documenti della Segreteria di Stato dell’attuale Pontificato, ancora riservati, ma soprattutto dello sconfinato materiale proveniente dalle nunziature e dal periodo della Seconda guerra mondiale. Il cardinale bibliotecario, Raffaele Farina:

“L’Archivio Segreto Vaticano condivide con la Biblioteca anche un importante compito di tipo culturale. La cultura è come un ponte per il dialogo, in tutti gli ambiti, quindi anche in quello della Chiesa cattolica verso le altre confessioni cristiane e verso l’ebraismo, l’islamismo, verso il mondo laico in generale. La cultura apre al dialogo e rende possibile ciò che forse con un contatto più immediato, più diretto, non sarebbe realizzabile”.







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