Sud Corea: i leader delle religioni condannano il nucleare
La società coreana "deve aprire gli occhi e fermare la generazione che vuole poggiare
il suo programma energetico sull'uso del nucleare. Dobbiamo invece scegliere una vita
di democrazia ecologica e rispetto per la vita, riconoscere la nostra responsabilità
nei confronti di chi viene dopo di noi e abbandonare le pratiche non etiche". Lo ha
detto il rappresentante della Chiesa cattolica all'incontro sull'energia nucleare
che le maggiori religioni di Seoul hanno tenuto in concomitanza con il Summit dei
grandi del mondo sul disarmo atomico. All'incontro - riferisce l'agenzia AsiaNews
- erano presentii rappresentanti della Chiesa cattolica, di quelle protestanti, del
buddhismo tradizionale e di quello Won. Si è tenuto a Seoul con il tema "Vita e società
post-nucleare". Il seminario si è svolto per dare il maggior risalto possibile al
punto di vista religioso nel risvegliare le coscienze sui pericoli e sugli effetti
collaterali, spesso dannosi, dell'utilizzo dell'energia atomica. Erano presenti padre
Stefano Yang Gi-seok, segretario della sottocommissione per lo Sviluppo della Conferenza
episcopale coreana; il reverendo Jang Yun-jae, direttore dell'Istituto per l'ecologia
della Chiesa di Corea; il venerabile Beob-eung, dell'Associazione buddista per la
bioetica e il venerabile Choi Seo-yeon, della Solidarietà ecologista Won. A guidare
la discussione il professor Jeong Ho-yeong, del Dipartimento di Filosofia dell'Università
Chungbuk. (R.P.)