Nuovi scontri armati, Karthoum dichiara il Sud Sudan "Stato nemico"
Sudan e Sud Sudan ai ferri corti. Proseguono gli scontri armati nelle zone di confine.
Al centro del contrasto la gestione dei territori ricchi di petrolio. Ieri, i bombardamenti
- secondo quanto denunciato dal ministro dell’Informazione del Sud - hanno colpito
anche un campo dell’Onu vicino al villaggio di Mayom, nel quale hanno perso la vita
una decina di persone. E oggi il parlamento di Karthoum ha votato una risoluzione
che definisce “nemico” il governo di Juba. Una situazione che rischia di sfociare
in una nuova e sanguinosa guerra. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Giovanni
Sartor,della Campagna umanitaria per il Sudan:
R. – Questo
timore serpeggia tra tutti noi, che seguiamo da anni le vicende prima del Sudan e
oggi del Sudan e del Sud Sudan. La situazione effettivamente è molto deteriorata in
questi ultimi giorni. Evidentemente, è un chiaro segnale di un’escalation che potrebbe
portare a una vera e propria guerra tra i due Paesi.
D. – Le organizzazioni
umanitarie denunciano il fatto che sta peggiorando una situazione umanitaria già grave...
R.
– Sicuramente, è un problema legato allo status dei sud sudanesi nel Nord Sudan. L’accordo
tra Sudan e Sud Sudan, che doveva in qualche modo sancire uno status particolare per
i sud sudanesi ancora residenti in Sudan, non è stato poi firmato. Quindi, loro ad
oggi risultano illegali nel Paese. Questo, chiaramente, ha spinto molti sud sudanesi
a ritornare verso il proprio Paese di origine e una delle zone di transito è proprio
la frontiera, dove in questo momento sono in corso i bombardamenti da un lato e il
conflitto sul terreno dall’altro. E’ chiaro che questa è una situazione che pregiudica
la sicurezza delle persone che stanno rientrando in Sud Sudan e rende molto difficile
l’assistenza umanitaria, che non può intervenire in un contesto di guerra.
D.
– Tra i due Paesi c’è soltanto un contrasto dovuto alla gestione delle zone ricche
di petrolio, che si trovano proprio al confine, o c’è anche qualcos’altro?
R.
– Gli episodi di guerra di questi giorni sono fortemente legati alla questione petrolifera.
Ci sono, poi, altre questioni legate all’accordo globale di pace, che non sono state
risolte con l’indipendenza del Sud Sudan. (ap)