Malta: per i vescovi la procreazione assistita "è moralmente inaccettabile"
Per la Chiesa la “procreazione medicalmente assistita” o la “fertilizzazione in vitro”
(Ivf) non sono metodi “moralmente accettabili”. Ad affermarlo - riporta l'agenzia
Sir - è il vescovo di Gozo, mons Mario Grech. Fra qualche settimana il Parlamento
maltese comincerà a discutere una nuova legge per introdurre l‘Ivf. Tre, spiega allora
il presule, le ragioni della contrarietà. Anzitutto “la dignità della vita umana”
il cui concepimento deve avvenire tramite “l’atto d’amore di una coppia sposata”.
Quindi il mancato “rispetto della dignità dei genitori, specialmente della madre”,
e l’”altissimo rischio” per la sua salute che la procedura comporta. Infine si tratta
di “una tecnologia altamente abortiva”, non esente dalla “tentazione” di “selezionare
tra embrioni sani ed embrioni deboli”. Ecco allora il “dilemma etico del mondo della
vera scienza sul destino delle migliaia di embrioni congelati”. “Ogni bambino concepito
in laboratorio ha diritto alla vita”, ribadisce mons. Grech. Di qui l’appello ai politici,
“in particolare ai politici cattolici” durante la discussione della legge in materia,
a “non promuovere la cultura della morte” e a non “essere eticamente assenti”. “Nel
nostro Paese - conclude - abbiamo bisogno di una legge che protegga gli embrioni,
ne assicuri il pieno rispetto e impedisca che vengano sottoposti a manipolazione e
congelamento”. (R.P.)