Settimana della cultura: aperti gratis in Italia musei, ville, monumenti, biblioteche
statali
Si è aperta ieri in Italia la XIV Settimana della Cultura, promossa dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali: fino a domenica 22 aprile, sarà possibile visitare
gratuitamente musei, ville, monumenti, siti archeologici, archivi e biblioteche statali
in tutta Italia. Per il secondo anno, inoltre, viene proposta l’iniziativa “Benvenuti
al Museo”, che coinvolge 1.650 studenti italiani che accoglieranno, in 50 musei sul
territorio nazionale, i visitatori provenienti da tutto il mondo. Il direttore generale
per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Mario Resca, al microfono di
Rosario Tronnolone:
D. - In un momento
di crisi economica, in che maniera aprire gratuitamente i musei, può rappresentare
una mossa vincente?
R. - È una mossa vincente perché promuoviamo il nostro
patrimonio culturale che ha una grandissima importanza a livello mondiale. Lo promuoviamo
perché così facendo, portiamo nuove fasce di fruitori, quindi di visitatori, che altrimenti
non verrebbero. Grazie alla promozione, alla comunicazione che facciamo e quindi anche
alla gratuità, si affacciano per la prima volta e poi ritornano. Quindi, abbiamo visto
che la strategia che stiamo utilizzando da tra anni, cioè fare molte promozioni gratuite,
serate gratuite ripetute, settimana della cultura con un week end in più, funziona.
In realtà abbiamo rinunciato, per quel periodo, agli incassi. Però ad esempio sono
stati venduti molti più libri, il settore della ristorazione, quindi i bar, hanno
aumentato le vendite: peraltro, in questi casi c’è un ritorno diretto che va allo
Stato. Ma in assoluto quella gente che conoscendo, riverificando e scoprendo le nuove
esperienze che i nostri siti della cultura offrono, ritornano e pagano. Quindi abbiamo
avuto un aumento totale, in questi tre anni di strategia che chiamiamo di “promozione
mirata”, di otto milioni di visitatori. Eravamo in calo, e invece abbiamo avuto circa
15 milioni di euro di incassi in più - nonostante le promozioni.
D. - I giovani
verranno coinvolti non solo come ovvi visitatori a cui in qualche modo la settimana
si rivolge, ma anche come padroni di casa …
R. - Certo. Con il Ministero dell’Università
e della Scuola abbiamo dato il via a questo programma. Inoltre, ci sono oltre 65 istituti
scolastici che partecipano con 1.650 studenti e 65 insegnanti che vengono personalmente
a gestire e a promuovere la cultura all’interno dei musei. Quindi in qualche modo
si sentono i “padroni di casa”, si responsabilizzano e questo per loro è un grande
esercizio di formazione. È altrettanto importante il rapporto che abbiamo instaurato
con il Ministero dell’Istruzione e di conseguenza con i giovani. (bi)