Messa nell’Università La Sapienza di mons. Lorenzo Leuzzi, nuovo vescovo ausiliare
di Roma
Prima Messa questa mattina per il nuovo vescovo ausiliare di Roma mons. Lorenzo Leuzzi,
che ieri pomeriggio insieme a mons. Matteo Zuppi, nominato anche lui ausiliare nella
stessa diocesi, ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Basilica di San Giovanni
in Laterano dalle mani del cardinale vicario Agostino Vallini. Il servizio di Marina
Tomarro:
“Ho scelto il
motto vivere in ossequio di Gesù Cristo perché nessuno di noi può vivere senza
il Risorto, perché solo la sua presenza dà alla nostra vita un significato decisivo
e importante”. Così questa mattina mons. Lorenzo Leuzzi ha aperto l’omelia nella sua
prima Messa presieduta nella chiesa dell’Università La Sapienza; una scelta non casuale
dovuta al suo ruolo di oltre 20 anni di direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale
universitaria. “Spesso – ha continuato il presule – durante i miei studi mi dicevano
che non si poteva essere credenti e uomini di cultura. Io credo di avere dimostrato
il contrario. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di intellettuali che abbiano il
dono della fede, perché solo così riusciremo a ripartire e a fare uscire la società
da questa situazione di crisi economica e di valori”. Il nuovo vescovo si è poi rivolto
alle nuove generazioni, invitando loro a cercare il vero volto del Risorto e a non
fermarsi di fronte a false gioie, più facili ma effimere. “Preghiamo il Signore perché
continui a fidarsi di noi”, ha concluso mons. Leuzzi, “perché solo Lui è il vero centro
del cosmo e della storia”. (gf)
Ma cosa vuol dire il motto “Vivere in ossequio
di Gesù Cristo?” Ascoltiamo mons. Lorenzo Leuzzi:
R. – Innanzitutto,
la scelta è legata alla mia personale devozione mariana: il motto fa riferimento alla
regola carmelitana. Ma poi c’è anche un motivo per me molto importante, perché è necessario
oggi intensificare la conoscenza di Cristo in ogni comunità cristiana, affinché maturi
un rapporto sempre più intenso, sempre più personale perché la comunità cristiana
vive in Cristo, con Cristo e per Cristo e solo nella misura in cui si rapporterà a
Lui la Chiesa potrà davvero essere testimone della sua resurrezione.
D. – Ieri
il cardinale Vallini, nella sua omelia, ha invitato lei e a mons. Zuppi a vivere nella
carità di Cristo. Come risponde a questa esortazione?
R. – Credo che sia necessario
oggi, nella Chiesa, articolare il tema della carità e soprattutto articolare le diverse
modalità con cui la Chiesa vive la carità. Io ho vissuto per tanti anni nel mondo
universitario e posso testimoniare la dedizione, il servizio di tanti docenti proprio
per la crescita delle nuove generazioni; ma anche il sacrificio, la motivazione e
la ricerca vissuta per gli altri, rappresentano oggi una via importante nella quale
coniugare la carità, la carità intellettuale.
Il presule ha celebrato la sua
prima messa nella chiesa dell’Università di Roma La Sapienza. Ascoltiamo l’augurio
del rettore, Luigi Frati:
R. – Quello di essere – come è stato, del
resto, con la Pastorale Universitaria – elemento di confronto e di crescita dei giovani.
Io penso che l’attenzione che hanno avuto la Chiesa, il Santo Padre, al mondo della
cultura e dei giovani, sia assolutamente essenziale. E quindi, non tanto La Sapienza,
oggi, celebra qui la Messa nella cappella universitaria, che è la parrocchia degli
studenti e dei professori universitari; ma in realtà, è l’attenzione al mondo dei
giovani, al mondo che rappresenta l’avvenire, anche della Chiesa. (gf)