Vietnam: mons. Girelli chiede ai vescovi di rilanciare l'evangelizzazione nella società
"Come Gesù è risorto dai morti, anche la Chiesa vietnamita deve risorgere. Ognuno
di noi deve vivere, lavorare e predicare per il Dio vivente. Noi non dobbiamo essere
concentrati nei nostri problemi interni, ma dobbiamo entrare nella società per annunciare
il Vangelo". È quanto afferma mons. Leopoldo Girelli, nunzio a Singapore e rappresentante
per il Vaticano non residente in Vietnam, all'annuale riunione della Conferenza episcopale
vietnamita. L'incontro si è concluso a Xuân Lộc, nel sud del Paese. Ad esso hanno
partecipato tutti i 26 vescovi del Vietnam. I prelati hanno messo a tema il futuro
del loro lavoro pastorale in una società caratterizzata da continue persecuzioni delle
autorità, crisi economica, ingiustizia sociale, corruzione, espropri di terreni, diffusione
di droghe e aborti fra le giovani donne. Per affrontare queste sfide - riferisce l'agenzia
AsiaNews - in una Paese dove il 90% della popolazione non conosce Dio e il cristianesimo,
mons. Girelli ha invitato i vescovi a emergere, occupandosi dei loro fedeli "come
un pastore cura le proprie pecore". Durante l'assemblea i prelati hanno discusso il
programma per le celebrazioni del 40mo anniversario della Federazione delle Conferenze
episcopali asiatiche (Fabc), che per la prima volta si terranno in Vietnam. Seguendo
lo spirito dell'Anno delle fede indetto dal Papa, per il 15 di agosto i vescovi hanno
deciso di porre la prima pietra del nuovo santuario di Nostra Signora di La Vang il
15 agosto, per sottolineare la devozione del popolo vietnamita alla Vergine. La Conferenza
ha anche affrontato il tema della formazione dei giovani sacerdoti, l'organizzazione
dei media cattolici e della Commissione di giustizia e pace istituita l'8 ottobre
2010. (R.P.)